Cesare Butini: le riflessioni alla fine del Campionato Assoluto Primaverile.

Si è concluso il Campionato Primaverile Unipolsai svoltosi presso lo Stadio del Nuoto di Riccione. Cinque giorni di gare, giornate intense con soddisfazioni, risultati, qualche stonatura.

Abbiamo chiesto al Direttore Tecnico della Nazionale Assoluta Cesare Butini le sue impressioni su quanto visto e vissuto in queste cinque giornate di gare.

La densità media in questo campionato è migliorata. Forse sono mancate le punte, però dobbiamo considerare che di fronte a qualche mancato tempo limite ci sono molti atleti che migliorano. Quindi dobbiamo dire che il movimento è positivo. La cosa che balza agli occhi è che non sono ancora state qualificate le staffette, soprattutto la 4×100 maschile; però di contro c’è un risveglio delle ragazze nello stile libero. Ci sono delle situazioni positive e ci sono delle situazioni non ottimali, che non definirei negative.

Qualcuno lamenta che non sono stati fatti i record italiani: per fare il record italiano nei 100 dorso maschili bisogna fare il record del mondo, per fare il record italiano nei 100 rana maschili bisogna fare un tempo che ha permesso di vincere una medaglia al Mondiale, negli 800 stile abbiamo il record europeo. È difficile arrivare a queste prestazioni durante un campionato italiano. E poi c’è da considerare l’aspetto emotivo: in queste gare gli atleti non vengono per fare risultati di rilevanza europea o internazionale.

Inoltre c’è un’altra considerazione da fare: dobbiamo contestualizzare in che condizione arrivano qui gli atleti, se reduci da infortuni o malattie. Non dimentichiamoci che sono persone prima di essere atleti. Alcuni di loro sono stati veramente bravi a venire qui e onorare il campionato assoluto definendo quello che è il realistico obiettivo di questo campionato, che potrebbe non essere il titolo, la medaglia o la qualificazione.

Personalmente sono molto contento di questo campionato perché rivedo atleti importanti dare conferma della loro condizione: Sara Franceschi, Matteo Restivo, Lorenzo Mora, Martina Carraro, Arianna Castiglioni, Benedetta Pilato, Margherita Panziera, per citarne alcuni. Sono tutte indicazioni che ci fanno capire che il movimento sta andando avanti bene. Se il campionato può apparire sottotono, consideriamo che l’anno scorso avevamo 21 qualificazioni ma perché le staffette non avevano il ripescaggio del Sette Colli. Ma la cosa non mi preoccupa affatto, perché le prestazioni degli atleti che probabilmente prenderanno parte alle staffette sono sotto il nostro controllo. Dopo queste gare gli atleti andranno in collegiale a Tenerife o in montagna, in gruppi dedicati, per proseguire una preparazione assolutamente mirata. Sarà sicuramente un mondiale impegnativo, con degli avversari forti e per affrontarlo dovremo impegnarci al massimo.

Dobbiamo anche considerare che ci sono atleti che sono in vetta da tanti anni, che pur essendo giovani anagraficamente, hanno già dato molto al movimento. Bisogna dare loro la possibilità di ricaricare le pile, e lasciare loro lo spazio per focalizzarsi sulla gara obiettivo che sono i Mondiali di Fukuoka. Non tradiranno in quel momento, sono sereno su questo. Anche grazie allo staff tecnico che abbiamo che saprà aiutare i ragazzi a trovare la condizione ottimale.

 

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