Gregorio Paltrinieri: "A 31 anni continuo perché mi diverto. Il mare mi dà libertà ..."
Dall'intervista di D - la Repubblica delle donne. “Se non mi divertissi, avrei già smesso. Lo dico sempre anche ai bambini”
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Il settimanale D – la Repubblica delle donne ha pubblicato un’intervista al capitano azzurro Gregorio Paltrinieri, firmata da Arianna Galati, a margine di un incontro con gli studenti della scuola primaria Lucatelli-Don Bosco di Tolentino. L’appuntamento, promosso da Arena e dall’organizzazione Healthy Seas, aveva come obiettivo sensibilizzare i più giovani sul legame tra sport e ambiente.
Paltrinieri, in qualità di ambasciatore del progetto, ha dialogato con i bambini affrontando temi legati all’ecologia, alla cultura sportiva e alla sua carriera, ripercorrendo vittorie, difficoltà e prospettive future con la naturalezza di un campione che, dentro e fuori dall’acqua, continua a essere un punto di riferimento per le nuove generazioni.
Paltrinieri ha sottolineato come le gare in mare lo abbiano reso più consapevole dei problemi ambientali: “Fare le gare in mare mi ha fatto accorgere di tante problematiche. Ho anche il mio circuito ‘Dominate the Water’ per sensibilizzare la gente: c’è ancora tanto da fare, ma che i giovani se ne accorgano è uno dei nostri obiettivi.”
Sulle condizioni di alcune competizioni ha denunciato: “È pericoloso gareggiare in acqua calda o sporca, come a Singapore o Parigi. Abbiamo fatto sentire la nostra voce e spero che nei prossimi anni gli atleti vengano ascoltati di più.”
Guardando al contesto italiano, Paltrinieri ha parlato di cultura sportiva: “Manca un vero sistema di dual career: tanti ragazzi smettono presto perché non riescono a conciliare studio e sport. È un problema che rischia di farci perdere futuri campioni.”
Non sono mancati cenni personali: “Se penso a un rimpianto, è quello di non aver proseguito gli studi. Però gli errori e i momenti difficili mi hanno insegnato che le medaglie non si vincono solo con la forza fisica.”
Infine, il campione azzurro ha raccontato il suo rapporto con l’acqua e il segreto della sua longevità sportiva: “A 31 anni continuo perché mi diverto. Il mare mi dà libertà, lì mi sento parte della natura. È il motivo per cui in mare sto meglio.”
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