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Thomas Ceccon per Marie Claire. Destinazione Brisbane "Sto decidendo tra due-tre club ..."

Motivazioni. "In questo momento nessuna, lo faccio perché devo. Perché è il mio lavoro, e perché mi piace stare in acqua, fondamentalmente ..."

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È disponibile un'interessante intervista di Arianna Galati all'azzurro Thomas Ceccon per la rivista di moda Marie Claire, seguono un estratto ed il link alla versione integrale.

Estratto dall'intervista "La nuova rincorsa di Thomas Ceccon"

In Australia sai già dove andrai?
Brisbane. Sto decidendo tra due-tre club, le condizioni per poter stare, appartamento, mensa, allenatori, un po' di informazioni. Le idee ci sono e ho già in mente dove andare, ma prima di dire "vado lì" e poi non vado, preferisco non dirlo. Sei mesi, a seconda del visto, l'idea comunque è di stare fino ai Mondiali.

Qui in Italia tutti ti cercano, tutti ti vogliono.
Ho parlato anche con Gregorio Paltrinieri, che dopo le Olimpiadi (a Rio 2016, ndr) ha fatto la stessa cosa, è andato sei mesi a Melbourne. Sto copiando quello che ha fatto lui. Ne ho bisogno perché in Italia ogni settimana ci sono cose da fare: vai a Milano, vai a Roma, di nuovo a Milano, spostati per gli shooting... Stai così due mesi e poi dici "Va bene gli shooting, ma io devo anche allenarmi perché sennò non vinco più". Ho scelto di andar via anche per questo motivo. Voglio un po' di pace e serenità da queste cose.

[...]

Una curiosità: per i Mondiali ci si qualifica attraverso tornei nazionali, nel caso dell'Italia gli Assoluti e il Settecolli. Ma se tu sarai in Australia, che succederà? Dovrai partecipare ai trials australiani per fare il tempo e qualificarti per i Mondiali di Singapore?
Questa è un'ottima domanda. Non lo so neanche io. Nel senso che per il visto che dovrei fare, potrei stare tre mesi, poi uscire dall'Australia anche un giorno, e rientrare per fare altri tre mesi. Quindi potrei fare tre mesi, una settimana di Assoluti, poi tornare in Australia. Non so se ci sono altre possibilità, tipo fare gare lì e i tempi sono ugualmente validi.

A me non piace parlare di cose del passato, ma un paio di domande te le devo fare. Una è vincere l'oro olimpico, motivazione principale per molti atleti, specialmente nuotatori. Ora che è successo, quale motivazione ti riporta in vasca?
In questo momento nessuna (ride), lo faccio perché devo (continua a ridere). Perché è il mio lavoro, e perché mi piace stare in acqua, fondamentalmente. Adesso che ho stoppato del tutto le gare, mi sento meglio nel senso che ho molte cose da fare, giornate, sponsor... Anche se salto un giorno, che comunque mi girano le scatole, riesco comunque a dire "devo andare un giorno a Milano, perdo tutto il giorno, ok lo posso perdere". Sono più tranquillo. Anche l'allenamento cerco di farlo al meglio possibile e provo sempre a dar tutto, ma se un giorno non viene, non sto lì a dire "oh cazzo, che succede, non ho fatto come volevo". La motivazione in questo momento è tornare ad allenarsi perché è da quest'estate che non mi alleno: ho fatto la Coppa del Mondo, poco allenamento e tante gare. Sto tornando in forma, ad allenarmi, e questa cosa mi piace. Allenarsi bene è bello, è divertente. Poi ripeto, secondo me mi fa bene staccarmi un po' dalle gare, ho fatto la scelta giusta. Prima era l'Olimpiade, ora è cercare di stare più tranquilli possibile (sorride). L'obiettivo sono i Mondiali dell'anno prossimo, ma non ci sto pensando troppo.

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