Sandra Michelini: "In alcune gare abbiamo quattro atleti da finale".
Da Lublino le dichiarazioni del tecnico di Leonardo Deplano . PH: DeepBlueMedia.
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Da Lublino le dichiarazioni del tecnico di Leonardo Deplano . PH: DeepBlueMedia.
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ph: DeepBlueMedia
Seguono le dichiarazioni del tecnico Sandra Michelini rilasciate a Rai Sport a margine delle batterie di qualificazione dell'Europeo in corta di Lublino.
Il percorso di Leonardo qui si sta concludendo, ma in realtà segna l’inizio di una stagione nuova, quella che porterà agli Europei in vasca lunga. È una stagione comunque impegnativa, Effettivamente un anno diverso, perché potrebbe essere l’unico in cui sperimentare esperienze nuove rispetto a quelle vissute finora e, più in generale, rispetto al cammino che Leonardo ha seguito negli ultimi anni.
Quest’anno la Federazione ci ha dato la possibilità di costruire un progetto con tre dei nostri migliori velocisti, permettendo loro di vivere un periodo di allenamento negli Stati Uniti. Andremo a Miami. Io sono molto contenta di questa opportunità: la condivido pienamente e sono felice che sia stata proposta. I tre ragazzi trascorreranno un mese insieme a Miami: sono tre pilastri della nostra staffetta veloce, e credo che la Federazione, proponendo un’esperienza di questo tipo, abbia avuto una grande intuizione. Cambiare fa bene, vivere situazioni diverse fa bene, perché permette di restare motivati, in forma e all’altezza delle sfide che ci aspettano da qui al 2028. L’obiettivo resta infatti quello: arrivare pronti, con i nostri capisaldi della velocità, all’appuntamento olimpico.
Sono molto soddisfatta di questa scelta: mi piace davvero. Credo sia una questione di stimoli nuovi, nell’ottica di prolungare — passatemi il termine — la “vita sportiva” dei nostri atleti. È fondamentale proporre stimoli diversi, anche sul piano mentale, oltre che fisiologico. Spero che questo periodo possa offrire delle novità, dal punto di vista metodologico, ma che soprattutto possa servire alla testa, per ritrovare nuove motivazioni.
La routine del nuotatore è spesso sempre uguale: cambiare ambiente, contesto e modalità di allenamento diventa uno stimolo enorme per continuare, migliorare e allungare la carriera. Per questo ritengo questa iniziativa eccellente. Onestamente, la condivido in pieno: è un’ottima idea.
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Negli anni ’80 non esisteva l’approccio alla velocità e alla sensibilità in acqua che abbiamo oggi. Oggi si lavora molto di più sulla percezione epidermica, sul contatto fine con l’acqua. È una frase che ripeto spesso ai miei atleti, anche a quelli di livello meno alto rispetto ai gruppi che stiamo seguendo qui: l’acqua va amata. Non la devi prendere a cazzotti, non devi combatterci. Devi sentirla, devi farla diventare un’alleata, costruire con lei un rapporto quasi simbiotico.
Gran parte di questo rapporto passa attraverso la pelle, e per noi nuotatori soprattutto attraverso le mani, che sono quello che per un atleta dell’atletica rappresentano i piedi: il primo punto di contatto, il vero strumento per avanzare.Ho avuto il piacere di lavorare con tre esordienti che erano nel mio gruppo: Irene Burato, Agata Maria Ambler e la più giovane, Alessandra Mao. Per me è stato davvero speciale. Con Alessandra, in particolare, è stato come ringiovanire: rivedere in lei le sensazioni, l’entusiasmo e la freschezza che aveva Leonardo alla stessa età è stato meraviglioso. Lei è intelligentissima, ha una sensibilità incredibile, ma conserva un rapporto con l’adulto tipico della sua età. Mi sono divertita tantissimo: è stato un piacere enorme.
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Il livello delle gare è altissimo, quasi in tutte le prove. E questo rende tutto ancora più divertente. È bello poter schierare quattro atleti capaci di entrare in finale: significa che già dalle batterie devono impegnarsi davvero per conquistare la semifinale. È bello vedere come si spingano al limite, perché se fossero soltanto in due forse risparmierebbero qualcosa, sapendo di avere già il pass. E invece così spingono dall’inizio.
Dispiace, però, lasciare a casa atleti fortissimi: magari un velocista di valore, oppure — come è successo ieri — vedere Leonardo restare fuori nei 100 stile con un tempo che l’anno scorso, a Budapest, sarebbe bastato per passare tranquillamente. Questo testimonia quanto il livello, soprattutto in questo Europeo, sia altissimo. Nella rana maschile abbiamo un livello eccellente, e dispiace non poter vedere in semifinale un atleta come Ludovico Viberti. La regola che consente l’accesso al secondo turno a soli due italiani penalizza molto. Vederli fare lo spareggio la mattina ti dà un’adrenalina e un’ansia da semifinale vera e propria. Ma secondo me fa bene a tutti, anche agli atleti più esperti: abituarsi ad andare forte fin dal mattino è essenziale.
EC Lublino
Lublino 2025 vs Otopeni 2023 alla quarta giornata. 17-7. Difesi 4 titoli continentali.
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