Singapore. Stefano Rubaudo: "Torniamo a casa soddisfatti, un bottino che va oltre le aspettative"
"L'organizzazione purtroppo molto carente, decisamente insufficiente".
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Abbiamo raggiunto il coordinatore tecnico dell’Italfondo, Stefano Rubaudo, per sue considerazioni sui Campionati del Mondo di nuoto in acque libere, appena conclusi sull’Isola di Sentosa, a Singapore.
Stefano Rubaudo: "Siamo davvero contenti del risultato: sei medaglie, due quarti posti, un settimo… insomma, un bottino che va oltre le aspettative. Già dopo gli Europei si intuiva che la squadra stava bene: aveva ottenuto ottimi risultati in una fase di passaggio, in condizioni non ideali, e questo faceva ben sperare.
Ginevra si è confermata una grande protagonista. Ormai ha accumulato un’esperienza importante e, ad esempio nella gara 'knockout', ha saputo approfittare con lucidità di un contatto tra l’australiana e la tedesca per andare a prendersi l’argento. Quattro medaglie d’argento solo per lei, inclusa la staffetta: un risultato davvero importante.
Greg è un campione assoluto. Un atleta incredibile, capace di mettere da parte il dolore e gli infortuni pur di esserci, di gareggiare, di trascinare la squadra. È davvero un esempio unico. Certo, queste cose le diciamo spesso – e sono sempre vere – sarebbe bello avere altri come lui. Purtroppo non è scontato: atleti con la sua forza, la sua dedizione e la sua costanza non si incontrano tutti i giorni. È una forza della natura, anche sotto il profilo mentale. Nella staffetta di oggi ha disputato una gara impressionante, provando più volte a superare Wellbrock, che si trovava in una forma straordinaria. Nonostante l’età avanzi, guarda sempre al futuro con ambizione. Un patrimonio per la Federazione, che deve saperne fare tesoro. È un esempio non solo per chi nuota, ma per ogni sportivo. È uomo di squadra, combattente, motivatore e punto di riferimento, Greg è fondamentale. La sua sola presenza fa la differenza"
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Anche Marcello Guidi ha fatto bene, chiudendo quarto in una gara maschile di altissimo livello. come Andrea Filadelli che ha disputato una bella 10 km, e la staffetta di oggi è stata emozionante fino all’ultimo metro: un mondiale in cui ogni staffetta è stata combattuta fino alla fine, con distacchi ridottissimi. Tutti ormai arrivano con squadre molto competitive e il livello generale si sta alzando, normalizzando le differenze fra le squadre.
Torniamo a casa soddisfatti, con una squadra forte e affiatata. Naturalmente, questo alza l’asticella per il futuro: dobbiamo restare concentrati, lavorare sodo e soprattutto far crescere il settore giovanile. Il tempo vola, e dobbiamo garantire continuità nei risultati come abbiamo fatto negli anni passati.
Una nota a parte va all’organizzazione, purtroppo molto carente. Come si sa le condizioni di gara erano davvero difficili. L’acqua a 31 gradi, con temperatura esterna percepita 40 gradi, non è una situazione umanamente sostenibile. C’è stato anche un incidente serio: un gancio di ferro dimenticato in una boa ha ferito la brasiliana Marcella Cunha, che ha riportato diversi punti di sutura al braccio. Una svista inaccettabile. I trasporti all’inizio erano un caos, e c’è stata poca attenzione all’ecosostenibilità. Un’organizzazione decisamente insufficiente.
Detto questo, siamo stati pronti, concentrati, e abbiamo dimostrato ancora una volta il valore di questa squadra. Sei medaglie e la vittoria del trofeo finale: un risultato forse persino superiore a quello che ci aspettavamo all’inizio."
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