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Swimming Australia rischia l'espulsione.

Swimming Australia, World Aquatics e la Australian Sports Commission hanno raggiunto un accordo riguardo ai requisiti costituzionali dopo una serie di incontri tenuti il 21 ottobre a Sydney, verrà firmato un accordo preliminare tra tutte le parti che delineerà le misure per una versione aggiornata della governance di Swimming Australia.

Il nuoto australiano è in una situazione di stallo che potrebbe costringere i suoi atleti a competere sotto una bandiera neutrale, a causa di una disputa tra World Aquatics e Swimming Australia. Il conflitto nasce dall'incapacità di Swimming Australia di attuare le riforme costituzionali concordate nel 2023, che prevedevano l'espansione del numero di membri votanti, l'inclusione di più donne in ruoli di leadership e la garanzia di posti nel consiglio per un rappresentante degli atleti, vedi allegato a fondo pagina.

Nonostante i ripetuti avvertimenti, questi cambiamenti non sono stati implementati, e ora World Aquatics minaccia la sospensione dell’Australia dai campionati mondiali. Se la situazione non si risolverà, i nuotatori australiani potrebbero dover competere senza la bandiera nazionale o l'inno, come accade attualmente per gli atleti russi e bielorussi.

Rob Woodhouse, CEO di Swimming Australia, ha dichiarato di essere impegnato a portare avanti le riforme, ma chiederà più tempo. Tuttavia, un insider ha espresso preoccupazione che World Aquatics non accetti ulteriori ritardi. Se l'accordo non sarà raggiunto entro lunedì, l'Australia rischia di essere sospesa, con un comitato di stabilizzazione che potrebbe essere nominato per gestire lo sport e persino congelare i conti della federazione. Inoltre, gli atleti non potranno competere sotto i colori nazionali, rischiando di essere esclusi dai finanziamenti governativi. Nonostante l'incertezza, Woodhouse ha espresso fiducia che la situazione si risolverà, mettendo al primo posto gli atleti e gli allenatori, affinché il sistema di alta prestazione non venga compromesso.

IL COMUNICATO DI SWIMMING AUSTRALIA

Swimming Australia, World Aquatics e la Australian Sports Commission hanno raggiunto un accordo riguardo ai requisiti costituzionali dopo una serie di incontri tenuti il 21 ottobre a Sydney, verrà firmato un accordo preliminare tra tutte le parti, che delineerà le misure da approvare in una versione aggiornata della governance di Swimming Australia.

Swimming Australia conferma di mantenere il suo status di membro di World Aquatics e che gli atleti continueranno a gareggiare sotto la bandiera australiana, nonostante le notizie riportate dai media la scorsa settimana, aggiungendo che non ci saranno cambiamenti nei finanziamenti.

Hayden Collins, Co-presidente del Consiglio di Swimming Australia: “Siamo lieti di aver raggiunto questo risultato oggi e ringraziamo le Organizzazioni Membro per il loro supporto nel portare a termine questa risoluzione. Non vediamo l'ora di finalizzare tutto prima di Natale e andare avanti in maniera positiva.”

Brent Nowicki, Direttore Esecutivo di World Aquatics: “Siamo soddisfatti dell'esito delle conversazioni di oggi e crediamo che la nuova costituzione metta lo sport in Australia sulla strada del successo futuro. Siamo anche contenti che il 50% dei diritti di voto sia ora nelle mani della comunità che lo sport serve, gli atleti e i club. Questo modello diventerà un esempio di best practice in tutto il mondo.”

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