ISTAT. Rapporto Annuale 2025. Negli ultimi 30 anni la pratica sportiva continuativa è cresciuta tra le nuove generazioni.
Restano però alti i livelli di sedentarietà, soprattutto nel Mezzogiorno.
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Dal Rapporto annuale 2025 Istat sulla situazione del Paese, presentata mercoledì 21 maggio 2025 a Roma presso Palazzo Montecitorio, emerge che negli ultimi trent’anni la pratica sportiva in Italia è cresciuta in modo significativo, diventando uno strumento importante per contrastare abitudini alimentari scorrette, promuovere il benessere e favorire l’inclusione sociale. Tra il 1995 e il 2023, la quota di persone che praticano sport in modo continuativo è aumentata dal 16,6% al 27,6%, mentre resta stabile quella degli sportivi saltuari (circa 9%). In calo invece l’attività fisica non sportiva (dal 36% al 28,4%) e, seppur in lieve riduzione, rimane elevata la quota di sedentari (oltre un terzo della popolazione).
La diffusione dello sport è cresciuta generazione dopo generazione, con tassi più alti tra i nati dagli anni Ottanta in poi. Tra i 10-14enni si raggiungono picchi di due su tre praticanti. Il divario di genere si è ridotto nelle generazioni più giovani: tra le ragazze nate nel 1990-1994 la quota di sportive è del 63,5% contro il 47,8% tra quelle nate un decennio prima.
Il Centro-Nord mostra i livelli più alti di attività, ma il Mezzogiorno registra progressi significativi: tra i 45-49enni, la quota di sportivi è triplicata tra i nati dopo il dopoguerra e quelli del 1975-1979. Tuttavia, tra i giovani nati nel 2000-2004, solo il 50% pratica sport al Sud contro il 75% nel Centro-Nord.
Per approfondimenti rimandiamo al documento integrale.
Estratto dal Rapporto annuale 2025 Istat

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