Istituto Superiore di Sanità: Report sicurezza in acqua: in piscina più di metà degli annegamenti riguardano i bambini.
Da Iss e Regioni una campagna con le misure per evitarli
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Secondo il nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), oltre la metà degli annegamenti in piscina riguarda bambini sotto i 12 anni. In generale, ogni anno in Italia muoiono per annegamento circa 330 persone, di cui il 12% ha meno di 18 anni.
In collaborazione con nove Regioni (tra cui Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto, Sicilia e Molise), l’ISS ha lanciato una campagna di prevenzione con un video informativo rivolto ai genitori (qui sopra), per contrastare comportamenti scorretti e false credenze legate alla sorveglianza dei minori in acqua.
Dati principali:
- 328 decessi l’anno in media (dato ISTAT 2017–2021).
- 206 vittime tra 0 e 19 anni (12,5% del totale).
- Il 53% degli annegamenti in piscina riguarda bambini sotto i 9 anni.
- L’81% delle morti infantili per annegamento riguarda maschi.
- Gli adolescenti (15–19 anni) rappresentano la fascia più colpita tra i minori.
Le cause più frequenti:
- Mancata supervisione da parte degli adulti (in molti casi i genitori sono distratti da telefonate, conversazioni, letture o altri figli).
- Falsa percezione che il bambino in pericolo faccia rumore o gridi.
- Errata convinzione che il bagnino sia l’unico responsabile della sorveglianza.
- Presenza di piscine gonfiabili o domestiche non sufficientemente sicure.
L'obiettivo della campagna e rendere consapevoli le famiglie dei rischi legati all’acqua e fornire strumenti per prevenirli, in vista dell’estate, periodo in cui si verifica il maggior numero di incidenti.
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