Brillante completo e approfondito, non certo una novità, l'articolo di oggi di
Marcel Vulpis
su
Il Corriere dello Sport: "Lo sport? Si salva per scommessa"
.
Un argomento che il Direttore di
SportEconomy
aveva già anticipato nei giorni scorsi sul blog
Nongiochiamo.it
.
L'incremento della tassazione per il settore del
betting
(scommesse) potrà realmente supportare il mondo sportivo? Si parla di un prelievo forzoso dello 0,3%, direttamente dalle scommesse, con l'ambizione di poter arrivare anche al 1%.
"La valutazione del mercato delle scommesse è effettuata sui dati del 2019, ben diversi da quelli del 2020. -
commenta
Vulpis
per Nuoto•com-
Tre mesi di stop, e purtroppo non solo, significano un risultato economico del settore, sensibilmente diverso da un anno all'altro".
Senza contare quanto il settore, indebolito forzosamente, potrà scegliere di delocalizzarsi verso paesi più
ospitali,
conservando però i propri clienti ed il medesimo mercato. Dunque di fatto un'operazione controproducente per il paese stesso.
Il
betting,
di fatto, è parte del mondo sportivo. Il principio
di Robin Hood
del prendere dal più ricco a favore dei più deboli, non è universale. In questo caso
ultra-tassare
le scommesse sportive per sovvenzionare lo sport (che sia professionistico o dilettantistico), non impoverirà l'intero sistema sportivo? Le scommesse non rappresentano di fatto una risorsa per il settore stesso?
"Una vera e propria vittoria di Pirro per lo sport, che rischia di essere supportato da una parte ed impoverito dall'altra".
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L'intervista a Marcel Vulpis dello scorso 25 Aprile 2020, disponibile sul canale Youtube
https://www.youtube.com/watch?v=1iaXneFMnH0&feature=emb_title