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#SALVIAMOLEPISCINE è tanto più delle sole piscine. Un contributo di Alberto Manzotti

I risparmi che lo Stato ha ottenuto in tanti anni di esternalizzazione delle gestioni dovrebbero, almeno in parte, essere utilizzati per salvaguardare chi in questi anni si è fatto stato, ha consentito a proprio rischio che lo Stato ottenesse i risparmi derivanti dalle esternalizzazioni

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Mi unisco all’appello lanciato dalla FIN e dai ragazzi della nazionale di nuoto impegnati in questi giorni a Budapest nei campionati europei.

In Italia ci sono all’incirca 3.000 impianti natatori coperti la cui stragrande maggioranza è di proprietà pubblica. Negli anni passati gli enti pubblici proprietari, per ragioni di bilancio e di impegno di risorse, hanno cessato di gestire le piscine e progressivamente affidato gli impianti in concessione ai privati. Si tratta di una situazione abbastanza ricorrente in molti servizi pubblici. Il problema è che questi privati erano le società sportive, che pur di mantenere in vita le attività si sono dovute inventare imprenditori, anche perché la normativa che regolamenta i bandi per le concessioni non distingue se essa riguardi una piscinetta di quartiere o il ponte sullo stretto di Messina.

Gli effetti dell’esternalizzazione delle gestioni sono essenzialmente due:

  1. Risparmio sul bilancio degli enti pubblici, sia in spesa corrente che investimenti poiché spesso le gare per le concessioni erano costituite sia da lavori a carico del concessionario che dalla gestione
  2. Assunzione di rischi da parte delle società sportive, che non sono imprese, con lo stravolgimento di una regola fondamentale che è alla base di ogni rapporto economico: il rischio in un contratto deve sempre essere ripartito tra le parti in funzione della capacità dei contraenti di poterlo gestire.

Il secondo punto, conseguente e collegato al primo, è la chiave della distorsione che il Covid-19 ha mostrato in tutta la sua virulenza.

Le società sportive che hanno subito il processo di esternalizzazione e che per non scomparire si sono fatte carico carico delle gestioni degli impianti pubblici, non solo si sono assunte rischi sproporzionati alla loro capacità economica e organizzativa, ma hanno svolto un ruolo determinante anche sul piano sociale e tutela della salute.

Purtroppo, le piscine sono strutture a costi elevati ed essenzialmente fissi, anche chiuse costano molto in quanto manutenzioni, mutui, ammortamenti, assicurazioni, una parte di energia e di personale deve essere in ogni caso impiegato al fine di non fare ammalorare un bene che, in fin dei conti, è pubblico e pertanto meritevole di maggior tutela.

Sia il codice dei contratti che una specifica norma emanata a seguito della pandemia (art. 2016 comma 2 D.L. 34/2020), consentono il riequilibrio economico della concessione. Nonostante la norma specifica citata, le linee guida ANCI e le richieste dei gestori, lo Stato non ha dato seguito sul piano finanziario a Leggi che lo stesso ha emanato. Inutile scrivere un D.L. che preveda il riequilibrio se poi ai comuni non sono trasferiti i fondi necessari per poterlo attuare. Nei vari decreti ristori il settore non solo è stato ignorato, ma pure penalizzato non considerando i proventi delle attività sportive nel calcolo dei mancati ricavi. Per ultimo il programma delle riaperture penalizza in modo incomprensibile gli impianti coperti non adducendo alcuna giustificazione a questa insensata ostinazione a mantenerli chiusi fino al 1° luglio 2021.

I risparmi che lo Stato ha ottenuto in tanti anni di esternalizzazione delle gestioni dovrebbero, almeno in parte, essere utilizzati per salvaguardare chi in questi anni si è fatto stato, ha consentito a proprio rischio che lo Stato ottenesse i risparmi derivanti dalle esternalizzazioni. Dietro ogni piscina oggi si è creato un mondo, atleti, associazioni, cittadini frequentatori, dipendenti e collaboratori, fornitori, relazioni sociali positive che rischiano di essere spazzati via dall’inadeguata risposta dello Stato alle legittime richieste di rispettare le stesse Leggi che lo stesso ha emanato e si chiede di smettere di penalizzare gli impianti natatori per motivi che nemmeno vengono spiegati.

Per questo #SALVIAMOLEPISCINE è tanto di più delle sole piscine.

Foto #salviamolepiscine - FIN Piemonte e Valle d'Aosta - comunicazione dedicata - Piscina Comunale di Alba (CN)

Alberto Manzotti

  • Docente presso la LUISS B.S. "Guido Carli" di Roma in finanza aziendale oltre che in progetti specifici di formazione per aziende
  • Libero professionista, si occupa principalmente di aspetti finanziari legati alle procedure di appalto pubblico, in particolare di project financing

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