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PT Paolo Tondina |   / Rubriche  / Amarcord

1908: una federazione mondiale per gli Amateur

Dai campionati ASA alle prime Olimpiadi moderne: il nuoto cerca una sua identità internazionale.

L’asse del nuoto mondiale degli Amateur, nei primi anni del 1900, s’era spostato dai campionati ASA all’olimpiade. Ma c’erano ancora troppe incertezze. Ogni nazione aveva regole proprie e ogni organizzazione dei Giochi voleva il suo programma. Ad Atene 1896 c’erano stati i 100, i 500 e i 1200 metri a stile libero, più una gara da cento metri per soli marinai. A Parigi s’era gareggiato sui 200 metri, sui 200 ostacoli, sui 200 dorso, sui 1000 e sui 4000. In più c’era stata una strana gara a squadre ed un’altra di nuoto subacqueo. A Saint Louis s’erano usate le distanze in yard con 50, 220, 440, 880 e miglio a stile libero, più i 440 rana e i 100 dorso. Mai si era ripetuto uno stesso programma. La cosa non poteva funzionare così e dava poca credibilità al titolo olimpico. Esisteva poi la questione dei record del mondo. C’era una quantità straripante di primati: ogni tipo di distanza, unità di misura, condizioni di gara. I risultati erano inconfrontabili. Anche le fonti erano incerte e discordanti: giornalisti, associazioni, federazioni…ognuno vantava la sua attendibilità, spesso in polemica con gli altri (quando interloquivano). Infine pesava la grande questione dello status dilettantistico. Chi era davvero dilettante? 

14 luglio 1908

Che occorresse un organo internazionale per mettere le cose a posto era nell’aria. Lo avevano già capito la ginnastica (1897), il ciclismo (1900) e il calcio (1904). Nel nuoto degli amateur l’esigenza si concretizzò ai Giochi Olimpici di Londra del 1908. Erano gli inglesi a spingere. I nuotatori dell’Impero britannico avevano la primogenitura e il dominio agonistico, incontrastato se si considera che gli australiani erano ancora direttamente sudditi di sua maestà Edoardo VII. La cosa pesava, infatti fu George Hearn, il presidente dell’Amateur Swimming Association a volere che il 14 luglio, in piena IV Olimpiade, i rappresentanti delle otto nazioni che facevano il nuoto, si riunissero per discutere e trovare soluzioni. Il luogo dell’incontro fu l’Hotel Manchester di Londra, un albergo importante, nato per ospitare lussuosamente i commercianti di tessuti che arrivavano in città, famoso per aver ospitato riunioni di attivisti politici e suffragette. Lì si erano tenute anche le riunioni più rilevanti dell’ASA.

Fina

Quel giorno, in quel luogo, nacque la FINA, acronimo di Federation Internationale de Natation pour Amateurs. L’espressione era francese, ma il dominio era inglese. Fu immediata la questione di chi dovesse pesare di più. I tedeschi si opposero con decisione alla pretesa inglese di dare quattro voti alle quattro federazioni che esistevano nel regno unito, ma non poterono limitare eccessivamente l’influenza dei padroni di casa. Lo scontro si allargò alla decisione sullo status dei maestri di nuoto. Venne stabilito che fossero le federazioni nazionali a controllare l’insegnamento e che i maestri potessero competere dopo un anno di fermo, senza essere considerati professionisti mentre esercitavano. Il secondo obiettivo era dare una forma stabile alle gare di nuoto dei Giochi Olimpici. Il programma olimpico avrebbe previsto 100, 400, 1500 e 4x200 stile libero, 100 dorso e 200 rana. Naturalmente avrebbero gareggiato solo gli uomini. Quindi fu il momento di redigere l’elenco ufficiale dei primati mondiali e stabilire un regolamento unitario per il nuoto competitivo. Sia per il nuoto, che per la pallanuoto, i delegati delle varie nazioni ratificarono i regolamenti ASA, quasi senza variazioni. La supremazia degli inglesi si dimostrò schiacciante. 

Padri fondatori

Erano otto le nazioni che partecipavano all’incontro. Tutte europee. C’era il Belgio, la Danimarca, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l’Ungheria e la Svezia. George Hearn fu nominato Segretario onorario e tesoriere, un’altra vittoria dell’Amateur Swimming Association. Rimase in carica fino al 1924 e poi fu nominato presidente onorario fino alla morte, nel 1949. La nuova federazione fu subito riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale. Tra i vari rappresentanti, erano presenti anche William Henry1 per la Gran Bretagna, Max Ritter2 per la Germania e Hialmar Joansenper la Svezia, considerati i padri fondatori della nuova Federazione. Da quel momento, la FINA avrebbe regolato e promosso ogni attività riguardante il nuoto, i tuffi, la pallanuoto, e poi nel futuro il nuoto artistico e il nuoto di fondo. Nel 2023 sarebbe diventata Word Acquatics, dopo aver resettato ogni questione riguardante il dilettantismo.

1 William Henry (1859 –1928), nato Joseph Nawrocki, è stato un nuotatore che ha rappresentato la Gran Bretagna nelle competizioni internazionali. Di origine polacca, cambiò nome in "Henry", per onorare la patria di adozione. Fu uno dei fondatori della Royal Life Saving Society, la società che per prima nel mondo si occupò di salvamento. Da nuotatore vinse campionati nazionali ed europei. Nel 1906, a 46 anni, fu il più anziano vincitore di medaglia olimpica come membro della 4×250 che vinse il bronzo. Ai Giochi di Parigi vinse invece l’oro con la pallanuoto. Fu istruttore della famiglia reale, nella piscina del Bath Club a Dover Street e autore del primo regolamento organico della pallanuoto. Con Archibald Sinclair, scrisse un libro sul nuoto per la Badminton Library che divenne riferimento per moltissimi tecnici e nuotatori. Morì a 68 anni, sepolto nel cimitero di Highgate. 

2 Max Ritter (1886 –1974) era un nuotatore tedesco. Iniziò la carriera nel Club di Nuoto di Magdeburgo e fu fondatore insieme a Waldemar Riemann, Walter Riemann e Kurt Behrens del famoso Hellas Club 1904. Prima della guerra mondiale ottenne 122 vittorie per la sua società. A Londra per studiare, nel 1906, fu terzo nel dorso ai Campionati ASA. Nel 1907 ottenne diverse vittorie individuali al King's Prix. Partecipò alle Olimpiadi del 1908 nella 4x200 stile libero e del 1912 nei 100 stile libero (eliminato ai quarti di finale) e nella staffetta. Nel 1911, dopo il servizio militare, emigrò negli Stati Uniti e prese la cittadinanza statunitense. Imprenditore per un'azienda chimica tessile, ha continuato a nuotare con il New York Athletic Club, vincendo diversi campionati di nuoto e pallanuoto. Nel 1922 era ancora il capitano della squadra a 36 anni. Dal 1936 ricoprì varie posizioni nella FINA. Fu presidente dal 1960 al 1964. Nel 1949 ispirò la campagna per la riammissione della Federazione tedesca nella FINA. Dal 1953 al 1965 è stato tesoriere del Comitato Olimpico americano.

3 Carl Hjalmar August Johansson (1874 – 1957) è stato tuffatore e nuotatore svedese alle Olimpiadi del 1908 e del 1912. Aveva 32 anni quando gareggiò in tre diversi eventi ai Giochi Intercalari del 1906, nei 100 stile libero, fu quarto in batteria e si qualificò per la finale. Lo stesso giorno gareggiò nel salto in lungo da fermo, 19° su 30 partecipanti, infine gareggiò nei tuffi dove si classificò sesto. Alle Olimpiadi del 1908, vinse la medaglia d'oro nella piattaforma da 10 metri ma fu eliminato nelle batterie dei 200 rana. A 38 anni, a Stoccolma, vinse l’argento nei tuffi dall’alto dietro al collega svedese Erik Adlerz e fu quarto dalla piattaforma da 10 metri. Importante fu il suo contributo nella stesura del codice olimpico per lo svolgimento delle gare di tuffi. Fu famoso anche per le sue invenzioni stilistiche, tra cui il movimento chiamato la "rondine svedese". Vinse il titolo di tuffi in Svezia dal 1897 al 1912. Lo mancò solo nei due anni in cui studiò a Londra, in cui vinse quello britannico (dal 1907 al 1913). 

Henry, Ritter e Johansson padri fondatori della FINA

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