Logo Nuoto.Com
PT Paolo Tondina |   / Rubriche  / Amarcord

Arriva il “Duca” e salva l’american crawl

Duke Kahanamoku: dall’anonimato delle Hawaii al recordman che riscrisse il nuoto moderno. Nella foto Gare di nuoto nella baia di Waikiki nel 1911.

Quando Charles Daniels appese il costume al chiodo, l’American crawl perdeva la sua prima stella. Era il 1911 e si avvicinava l’olimpiade. Era un vero peccato che quell’intuizione sull’uso delle gambe nel crawl, non avesse più un difensore credibile ai Giochi. Ma un evento inaspettato, un campionato dell’Amateur Athletic Union, una cosa assolutamente periferica, trovò in maniera rocambolesca e senza preavvisi, un sostituto più che all’altezza. Per l’America fu una fortuna inattesa e forse immeritata.

AAU

L’Amateur Athletic Union era l’associazione dilettantistica polisportiva che aveva in America il legame con il comitato olimpico. Per questo, nel nuoto, le sue gare, erano le più importanti del movimento. 

Honolulu

Nel 1911, per la prima volta, era previsto un Campionato AAU alle isole Hawaii. Le Hawaii, infatti erano un luogo davvero periferico, dove l’America era arrivata tardi. Non erano continente, ma oceano, ed erano amministrate come un paese coloniale. Le gare si sarebbero svolte il 12 di agosto ad Honolulu, nella baia di Waikiki, quella che oggi è il mito dei surfisti di tutto il mondo, ma che allora era solo lo sfogo dei nativi. Gli hawaiani, infatti, passavano in mare gran parte della loro vita. I partecipanti erano tutti legati a squadre di vogatori. La canoa infatti, quella lunga, spinta dal remo corto comandato all’unisono da una fila di rematori, era il mezzo di trasporto tradizionale degli isolani. Tutti però nelle isole erano anche nuotatori. Cominciavano da neonati a stare nell’acqua, come la cosa più naturale del mondo. I competitors appartenevano a tre club: Hui Nalu1, Healanis e i Myrtles. La maggioranza erano nativi. Outrigger Canoa Club, invece, la società più antica dell’isola, quella dei ricchi bianchi, la più importante, aveva rinunciato dopo aver visto la lista dei partenti.

Le gare

Le gare cominciavano con le 220 yard. Arrivò primo Pahoa Kahanamoku2, un nuotatore di Hui Nalu che tutti chiamavano “Duke”. Il nome non veniva dal fatto che fosse un nobile, ma che era figlio di suo padre, che aveva ricevuto quel titolo dall’essere nato il giorno della visita nell’isola del Duca di Edimburgo. Il suo vantaggio era spaventoso, trenta metri. Il tempo anche: 2’42.4. Era un tempo che nessuno aveva mai nuotato. La seconda gara, una staffetta da 300 yard, la vinse Hui Nalu, naturalmente grazie soprattutto alla frazione di Kahanamoku.  Il Duca vinse anche la prova successiva, le 100 yard, con un altro tempo impossibile, 55.4, davanti ad uno sgomento Larry Cunha di Healanis, che neanche in un momento era riuscito a tener testa al suo avversario. Infine erano programmate le 50 yard. Manco a dirlo dominò ancora Kahanamoku. Il cronometro questa volta si fermò a 24.2, che era un secondo e sei decimi sotto il tempo del famoso Charles Daniels. Insomma, nel giro di mezza giornata, quel nuotatore che nessuno conosceva fuori della sua isola, aveva vinto tutte le gare del programma, stracciando tre record mondiali che appartenevano al più grande campione si fosse mai visto nel crawl, che si era appena ritirato. La cosa aveva dell’incredibile.

incredulità

E infatti nessuno voleva crederci. Anche se tutti nell’isola inneggiavano a Duke Kahanamoku, quando Bill Rawlins, il responsabile del movimento natatorio, inviò i tempi alla terraferma, la reazione fu sconcertante. La frase più carina pronunciata pare che fosse: “ma cosa hanno usato i cronometristi, una sveglia?”. Rawlins trasmise i documenti di sostegno alla sede di New York, ma nessuno gli credette. Due mesi dopo arrivò sull’isola una lunga risposta per lettera da Otto Whale, l’uomo che si occupava della registrazione dei record. Diceva che era impossibile che fosse avvenuto quello che era avvenuto. Nessuno poteva battere i record di Daniels in quel modo. Il fatto che quattro orologi, di cui due gestiti dalla stessa persona, avessero dato lo stesso responso, poteva essere un chiaro segnale di errore. Oppure era stato il cattivo ancoraggio dei galleggianti. Non ben fissati, s’erano spostati con la corrente e avevano accorciato il percorso. Uno sconosciuto non poteva aver nuotato più velocemente del campione del mondo. Tra l’altro in tutte le gare svolte.

Ripensamento

Whale dovette ricredersi mesi dopo, quando Kahanamoku fu invitato a gareggiare in terraferma. I suoi tempi lo portarono dritto alle olimpiadi di Stoccolma, dove vinse l’oro dei cento metri e portò a casa il record del mondo dei cento stile libero con 1’02.4, nuotato in semifinale. Con il suo stile a battuta di gambe continua, che lui sosteneva fosse la nuotata tradizionale dei suoi compaesani, salvò la fama dell’american crawl e l’America, che all’Olimpiade vinse solo due ori, il suo e quello di Harry Hebner nel dorso. Tra l’altro fu proprio Whale ad accompagnare la squadra olimpica e a godersi la vittoria. Va anche detto che, non troppo sportivamente, Whale s’attribuì parte del merito, dicendo di aver seguito lui stesso Kahanamoku durante gli allenamenti e di avergli aggiustato le partenze. Naturalmente, dopo i suoi exploit, anche i tre record di Honolulu furono finalmente omologati. Erano stati i segni premonitori di una carriera che sarebbe stata straordinaria.

 

1 Hui Nalu, è un club sportivo, ancora operante, fondato da tre giovani amanti del surf nativi dell’isola di Oʻahu: Duke Kahanamoku, Kenneth Winter e William "Knute" Cottrell. Hui Nalu, che significa “il club delle onde” nacque in modo approssimativo nel 1905, ma fu costituito ufficialmente nel 1911, proprio nell’anno del primo campionato AAU sull’isola. Il nuoto all’inizio era l'attività principale dell’associazione, che poi si occupò anche di canoa e di surf. I primi soci si incontravano ogni giorno sotto l'albero di hau, che stava vicino all'Hotel Moana. Da lì partivano per le loro escursioni acquatiche. Il bagno del seminterrato dell'hotel faceva loro da spogliatoio. La quota annuale per l’adesione era un dollaro. Infatti si trattava di un club per poveri, ma che fu composto da splendidi surfisti. Molti di loro divennero famosissimi e fecero fortuna con le concessioni della spiaggia ed i servizi ai turisti. La storia dell’isola li ricorda come i “Beach Boys”.

 

2 Duke Pahoa Kahinu Mokoe Hulikohola Kahanamoku (Honolulu 1890/ Honolulu 1968) fu uno dei più grandi nuotatori e surfisti della storia americana. Il soprannome Duke (duca) lo ricevette dal padre, nato nel 1869, il giorno della visita del Duca di Edimburgo all’isola di Oʻahu. Come tutti i bambini hawaiani viveva sulla spiaggia. Finita la scuola andava a nuotare o surfare con una tavola primitiva che chiamò la sua "papa nui". Divenne uno dei surfisti più famosi del mondo e concorse alla diffusione di quello sport nelle spiagge di ogni continente. Nel 1912 alle Olimpiadi, vinse l’'oro nei 100 stile libero e l'argento nella 4x200. Ad Anversa, nel 1920, si riconfermò campione dei 100 e fu oro con la staffetta. A Parigi nel 1924 conquistò ancora un argento nei 100 metri, questa volta dietro ad un altro supercampione del nuoto americano come Johnny Weissmuller. Compì diversi viaggi, partecipando a gare dimostrative con cui diffuse nuoto e surf. Dal 1932 al 1961 fu sceriffo della contea di Honolulu. Fu anche attore, diventando un mito indiscusso delle isole Hawaii. Fonte Wikipedia.

ENTRA NEL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER AVERE COSTANTI AGGIORNAMENTI

UNISCITI

NON PERDERTI NESSUNA NOTIZIA SUL NUOTO ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Articoli Correlati
Condividi

Amarcord

1908: una federazione mondiale per gli Amateur

Amarcord

Daniels e il “Six Beat American Crawl”

Amarcord

1907: anche in Spagna un campionato di nuoto.

Amarcord

La tristezza degli Enhanced Games

Amarcord

Gus Sundstrom e lo Swordfish Glide

Amarcord

1906: una federazione anche per la Svizzera

Amarcord

Frank Sullivan e il “Trudgen Crawl” alla Chicago.

Amarcord

1905: un ungherese a Londra

Amarcord

Trudgen punto due

Amarcord

Trudgen

Amarcord

1904: gare artistiche ai Campionati Italiani

Amarcord

Trudy Ederle: l’ultima delle ragazze del crawl

Amarcord

1903: il primo titolo della rana

Amarcord

Ethelda e l’Olimpiade