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Trudgen punto due

Nell'immagine Fredrick Lane ed Henry Taylor, i più famosi nuotatori di trudgen del primo novecento.

Nonostante il suo successo il trudgen non piaceva. Il solito Robert Watson, il giornalista londinese che raccontava il nuoto ai suoi concittadini, diceva che “lo sforzo di imitare Trudgen o lo stile degli indiani, aveva completamente corrotto i nuotatori londinesi, portandoli alle distanze brevi e alle gare a handicap e riducendoli a livelli di mediocrità”.  In Inghilterra non erano in pochi a pensarla come lui. Le nostalgie stilistiche sembravano prendere il sopravvento sull’efficacia. E poi c’era la questione dello stile troppo faticoso, che frenava molti nuotatori.

Evoluzione

A inizio 900, però, l’evoluzione dell’agonismo incoraggiava la sperimentazione. La maggioranza dei nuotatori cercava variazioni dell’Over, ma alcuni cominciarono a modificare anche il Trudgen. I più attivi erano i velocisti e i giocatori di water polo, che avevano esigenze funzionali maggiori. La prima modifica sostanziale fu il passaggio dalla posizione sul petto a quella sul fianco. Questa scelta offrì anche lo spunto per cambiare la gambata dal colpo a rana classico allo “scissor kick”. Il movimento a forbice che usavano i sidestroker, aveva rigenerato anni prima il loro stile. Nel trudgen aumentava la continuità e dava quindi un bel incremento di velocità. Un altro passo fu abbassare la testa, mettendola sott’acqua, adottando una respirazione intermittente. Con queste modifiche lo stile diventava imbattibile. Ad un certo punto le variabili apportate all’over portarono a qualcosa che somigliava decisamente al trudgen. Così venne fuori il “Double-over-arm-side stroke”, che naturalmente fu sperimentato su distanze brevi. 

Australia 

In Australia il double over arm side stroke fu praticato da un gruppo di giovani che s’incontravano nelle baie di Sydney. Uno di loro si chiamava Peter Murphy, che nel 1896 usò il nuovo stile in una gara da 880 iarde, al campionato d’Australasia che si tenne al Cacatua Dock. In questa gara arrivò terzo, dietro a Percy Cavill, il famoso over-arm side-stroker sinistro, che fece il record australiano della distanza in 13 minuti e 27 secondi, proprio in quell’occasione. Era il 19 gennaio e fu una data storica per la nuotata a braccia fuori, che si smarcava in qualche modo dalle distanze brevi. Un altro di quei giovani, Frederick Lane, nuotatore di Sidney, nel gennaio del 1899 vinse con lo stesso stile il miglio al campionato del Nuovo Galles del sud, a Wagga Wagga, sul fiume Murrumbidgee. Nello stesso anno andò a gareggiare in Inghilterra e fu in grado di battere John Derbyshire, considerato un mostro sacro del nuoto inglese. A Londra vinse il titolo ASA delle 220 yarde con il record del mondo in 2 minuti e 34 secondi, che lo metteva tra i favoriti dei Giochi Olimpici dell’anno successivo. A Parigi si dimostrò all’altezza del pronostico, vincendo la prova sia sui 200 metri sia nella prova a ostacoli. 

Trudgen punto due

Ben presto ogni double-over-arm side stroke divenne “Trudgen”, spesso scritto in modo sbagliato “Trudgeon”. Ma non si placava la diffidenza verso lo stile, soprattutto in relazione alle gare lunghe. Ancora l’11 luglio del 1900, sul Sidney Referee, un giornale australiano di tendenza, apparve un commento stroncante di Sir. W.F. Corbett, un giornalista che si firmava con lo pseudonimo di Natador. L’articolo diceva che: “Anche i migliori nuotatori di trudgen lo usano raramente per gare lunghe più di cento metri. Infatti, l'unico che dipende da questo stile per tutte le distanze è Fred Lane. Che sia pericoloso è dimostrato dal fatto che quando arriva è così esausto che deve essere assistito fuori dall'acqua. Talvolta sanguina abbondantemente dalle narici. Inoltre è risaputo che resta prostrato per ore dopo la gara.”. Ci volle ancora qualche anno e un evento storico a spazzar via il pregiudizio definitivamente. L’occasione furono i Giochi olimpici del 1908 e l’evento storico furono i tre ori vinti da Henry Taylor col trudgen: 400, 1500 metri e 4x200 stile libero. 

Henry Taylor

Con Henry Taylor, l’eroe di Londra, il trudgen si consacrava definitivamente come lo stile dominante. Taylor lo aveva imparato da solo. Si trattava di un inglese, figlio del popolo, nato a Hollinwood, nel Lancashire, il 17 marzo 1885. Il padre era minatore. Da bambino era rimasto orfano di entrambi i genitori e Bill, il fratello maggiore, l’uomo coi baffoni che si vede accanto a lui in tutte le foto di Londra, si era preso cura di lui. Fu il suo allenatore per tutta la carriera. Henry "Amava il nuoto più di ogni altra cosa nella vita". Per questo sfruttava ogni occasione per buttarsi in acqua e nuotare. Lavorando nei mulini della sua contea, si era formato nuotando nei canali e nei ruscelli intorno al posto di lavoro. Andava in piscina solo nel "giorno dell'acqua sporca", quando l'ingresso costava meno e poteva permetterselo. Facendo l’operaio, sfruttava la pausa pranzo. Persino in guerra era riuscito ad allenarsi. Essendo in marina nuotava intorno alle navi, quando erano ancorate in porto. Inizialmente gareggiò per il Chadderton Swimming Club, una squadra con la sede nella zona di Oldham. In seguito si unì all'Hyde Seal Club, società di Hyde, cittadina della contea di Tameside. 

Successi 

Prima di Londra, Taylor era stato alle Olimpiadi del decennale, quelle svolte ad Atene nel 1906. In quell’occasione aveva vinto a sorpresa l'oro nel miglio, l’argento nei 400 e il bronzo nella 4×250. Lo stesso anno aveva fatto il record mondiale del mezzo miglio e vinto i suoi primi titoli ASA. In tutto, avrebbe vinto 15 titoli dell’Amateur Swimming Association, l'ultimo dei quali nella lunga distanza nel 1920. A quel tempo aveva già 35 anni e giocava a pallanuoto per l'Inghilterra. Partecipò anche ai Giochi Olimpici di Stoccolma e di Anversa, vincendo altri due bronzi nella 4x200 stile libero, che lo portarono ad un totale di otto medaglie olimpiche, che per l’epoca era davvero un primato ineguagliabile. 

Dopo il nuoto

Henry Taylor smise di gareggiare che aveva 40 anni. Per acquistare il Nudger Inn a Doleross, un pub in cui aveva visto la sua occasione di emancipazione, impegnò i premi vinti nella sua carriera: trentacinque trofei e più di trecento medaglie. Purtroppo la cosa andò male e dovette chiudere, perdendo anche la possibilità di riscattare i suoi premi. Lo salvò dalla bancarotta il nuoto, grazie ad un lavoro che riuscì ad ottenere come addetto alle piscine di Chadderton. Morì il 28 febbraio 1951, povero e solo, all’età di 65 anni. Fu cremato e i suoi resti furono sparsi nel cimitero di Rochdale. Eppure il suo record di tre ori in un’olimpiade, il più alto mai vinto da un britannico, superò di molto la sua fine. Lo eguagliò solo un ciclista, Chris Hoy, nel 2008, esattamente cento anni dopo l’impresa che aveva dato al trudgen la sua reputazione.

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