Sessanta milioni di direttori tecnici
Il popolo dell'internet vs Thomas Ceccon
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Puntuale come l'influenza aviaria in un allevamento di polli cinese, anche a Singapore è arrivata l’eliminazione in batteria di Thomas Ceccon.
Altrettanto puntuale si è scatenato il coro di giornalisti, opinionisti, influencer e umarell che accusano il nostro di arroganza, pigrizia, spreco di talento, vilipendio delle istituzioni.
Allora proviamo a mettere giù qualche punto:
- Firmo con il sangue per avere sempre nelle squadre nazionali un atleta che stabilisce un WR, vince un oro olimpico e un’altra secchiata di medaglie tra Europei e Mondiali
- Giudicare la prestazione di un atleta dal divano di casa è da incolti. Giudicare la persona da miserabili
- La psiche è una componente del talento tanto quanto la statura, il rapporto fra segmenti ossei o il drag passivo e ci si può lavorare fino a un certo punto. Le discussioni su Ceccon ricordano quelle su Fabio Fognini (scusate se parlo di sport minori): “Con un’altra testa sarebbe Roger Federer”. Come dice un mio caro amico: “Grazie tante, pure io con venticinque centimetri sarei Rocco Siffredi”
- Thomas Ceccon è seguito da un tecnico competente e appassionato come Alberto Burlina, che conosce l'atleta in tutte le sue sfaccettature e sta certamente mettendo in campo tutti gli accorgimenti per consentirgli di rendere al meglio
Poi il soggetto può essere più o meno simpatico, può avere un approccio alla vita e allo sport non da tutti condivisibile ma, ripeto: avercene.
E se nonostante tutto vi prudono le dita per aggiungervi alla schiera degli hater del vicentino, date retta: tornate a seguire il tennis.
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