UBI MAIOR
Una lunga, indescrivibile, ininterrotta goduria
/https://distribution-point.webstorage-4sigma.it/nuoto_com-1291/media/immagine/2025/resized/20250730_Maso_AM53358_BKdTzYk-2400x1600.jpg)
“Sarei disposto ad avere 37.2 tutta la vita in cambio della seconda palla di servizio di McEnroe” diceva Beppe Viola, che come molti italiani si diletta di sport minori e cervellotici tipo il tennis.
Io rinuncerei volentieri a due dita della mano sinistra per le ultime tre bracciate di Simone Cerasuolo.
Chiunque abbia nuotato una gara di rana conosce il terrore degli ultimi metri, quella microscopica perturbazione nella forza, braccia e gambe che non si riconoscono più, l’acqua che diventa muro, il bordo che non arriva mai. E dove anche i migliori affogano, l’imolese cambia marcia e si avventa sulla parete come un grizzly sul salmone.
Da inserire in tutti i corsi per allenatori come materia obbligatoria, da mostrare nelle scuole e sui maxischermi del Giubileo.
Si ragionava di un Mondiale “difensivo”, con le punte appannate nell’anno post olimpico, ed eccoci qua.
Il nuoto azzurro è un altoforno che produce medaglie a getto continuo. Vanno forte tutti: giovani, veterani, in mare e in piscina, individualmente e in staffetta, una lunga indescrivibile ininterrotta goduria, oltretutto in un periodo e fascia oraria che garantiscono il massimo della visibilità mediatica.
A noi degli opinionisti improvvisati e dei bandwagoner interessa il giusto, ma certamente l’immagine del movimento esce da Singapore ingigantita: le medaglie, le storie e le personalità delle atlete e degli atleti, e non ultimi gli spot sulla sicurezza acquatica che precedono e seguono le dirette. Ci sono tutti i presupposti per attendersi un assalto alle piscine dopo le ferie estive.
Alla faccia di Sinner.
ENTRA NEL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER AVERE COSTANTI AGGIORNAMENTI
UNISCITINON PERDERTI NESSUNA NOTIZIA SUL NUOTO ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER