Tentativo di record nel gran fondo

Cameron Bellamy, nuotatore di gran fondo (nella foto, tratta dal suo profilo Facebook), si trova alle Barbados in attesa delle condizioni meteorologiche adatte a raggiungere a nuoto l’isola di Santa Lucia, a 150 chilometri di distanza, realizzando così la più lunga nuotata oceanica della storia.

Il piano originale di Bellamy prevedeva un tragitto di 16 chilometri più lungo, da Cuba alle Florida Keys, ma le autorità statunitensi hanno negato i permessi necessari.

Il trentasettenne sudafricano, che tra l’altro ha attraversato in canoa l’Oceano Indiano, si sta allenando da sei mesi per questa impresa; lo scorso anno ha nuotato per 100 chilometri intorno alle Barbados -la quarta nuotata in solitaria più lunga di sempre, e si è convinto di potercela fare nonostante gli squali, le meduse e il nemico più insidioso: il sale.

“Uno dei problemi più grossi è rimanere immersi nell’acqua salata così a lungo, specialmente per le mucose della bocca. Il dolore a un certo punto diventa quasi insopportabile”. Contro il cloruro di sodio Bellamy utilizzerà olio di cocco, miele e collutorio; per difendersi dagli squali sarà invece circondato da uno schermo che rilascia impulsi elettrici. La durata della prova dipenderà invece dalle correnti oceaniche. “Se tutto andrà bene ci vorranno dalle 45 alle 72 ore. Il segreto sarà tenere lontani i pensieri negativi; dovrò riuscire ad entrare in uno stato di meditazione”.

Secondo la Marathon Swimmers Federation il primato attuale è detenuto dall’australiana Chloë McCardel, con una traversata di 124,4 chilometri da Eleuthera Island a Nassau realizzata nel 2014.

13° Meeting Squalo Blu

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