La lettera del Presidente CIP Luca Pancalli

Il Presidente del CIP Luca Pancalli ha scritto una lettera al Presidente della FINP Roberto Valori in seguito agli straordinari risultati ottenuti dalla nostra nazionale nel corso degli appena conclusi Campionati del Mondo di nuoto Paralimpico di Londra, la pubblichiamo integralmente.

Ricordiamo che ieri anche il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha elogiato i risultati ottenuti dagli azzurri a Londra.

 

Da FINP.it

 

Caro Roberto,

credo che nella carriera di un atleta così come in quella di un dirigente sportivo arrivi sempre il momento in cui le parole non bastano per spiegare quanto accaduto.

Nella nostra storia recente, ci siamo trovati spesso a commentare gli straordinari risultati della Nazionale Italiana di nuoto paralimpico ma quanto successo a Londra, come ognuno di noi può ben immaginare, è qualcosa che supera di gran lunga qualsiasi evento passato e lo supera da tutti i punti di vista, per numero di medaglie, per potenza mediatica, per impatto sulle coscienze e per quel potente messaggio culturale che questi formidabili atleti sono riusciti a veicolare con le loro imprese sportive.

Nessuno di noi ignorava, alla vigilia dei Mondiali, che eguagliare i risultati di Città del Messico sarebbe stato difficile anche se ambizioso, superarli sarebbe stato un sogno. Bè, oggi possiamo dire che la realtà ha superato quel sogno da cui nessuno potrà mai svegliarci, perché la pagina di sport che questi atleti hanno scritto a Londra rimarrà indelebile nella storia dello sport italiano, non solo di quello paralimpico.

Confermarsi, si sa, è sempre difficile, presentarsi a un appuntamento tanto importante forti dei recenti successi in campo internazionale è sempre impresa ardua ma i nostri nuotatori hanno dato prova di enorme maturità, oltre che di quelle straordinarie doti tecniche che oggi, finalmente, collocano la nostra Nazionale come la più forte al mondo.

La più forte al mondo: il suono di queste parole mi riempie di un orgoglio sconfinato per il nostro movimento paralimpico, perché se oggi l’IPC ci accredita come uno dei comitati più forti al mondo il merito va a questi magnifici atleti, che ogni giorno si allenano, faticano, compiono sacrifici immensi per raggiungere risultati come quelli di Londra, per arrivare, un giorno, a vincere non solo contro gli avversari ma anche contro la mentalità di chi non capisce che questi giovani rappresentano la parte più sana della nostra società.

Sono talmente tanti gli atleti che hanno vinto una medaglia che citarli tutti, fortunatamente, mi risulta quasi impossibile ma ci proverò. Il mio grazie va a Simone Barlaam, Carlotta Gilli, Arianna Talamona, Federico Morlacchi, Francesco Bocciardo, Stefano Raimondi, Antonio Fantin, Arjola Trimi, Efrem Morelli, Giulia Ghiretti, Monica Boggioni, Federico Bicelli, Xenia Palazzo, Angela Procida, Alessia Scortechini, Riccardo Menciotti, Giulia Terzi, Simone Ciulli.

Ma anche chi non ha ottenuto quel podio tanto cercato merita il mio plauso e quello di tutti, perché so che anche chi non ha vinto ha lottato e lo ha fatto con tutte le sue forze ed energie. Allora il mio pensiero va al nostro portabandiera Vincenzo Boni, a Fabrizio Sottile, a Salvatore Urso, ad Alessia Berra. Anche chi non ha raggiunto quella medaglia tanto agognata è stato messo nelle condizioni di poter vincere da uno staff tecnico che, ancora una volta, ha dato prova di enorme professionalità. Un team di tecnici guidato da Riccardo Vernole estremamente competente e affiatato, che si impegna con passione e abnegazione, nella consapevolezza che solo un meticoloso lavoro quotidiano può portare a raccogliere i frutti sperati. I miei complimenti, poi, vanno all’intera FINP da te egregiamente presieduta e al Segretario Franco Riccobello, perché dietro a questi successi c’è il contributo di un’intera federazione, dal primo all’ultimo dipendente, che giorno dopo giorno lavora per far crescere il nuoto paralimpico italiano.

Permettimi, caro Roberto, di svestire per un attimo i panni di Presidente del Cip e di parlare da ex nuotatore, da chi, a distanza di anni da quando ha smesso i panni di atleta, continua a coltivare l’amore per questa disciplina. Da tifoso, vi dico che l’emozione che mi avete regalato supera qualsiasi immaginazione. Siete vanto e orgoglio per l’intero movimento paralimpico italiano. No, mi correggo, siete la parte migliore di un Paese che ha sempre più bisogno di esempi come il vostro.

Un abbraccio

Luca

 

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