“Una coalizione sportiva per i rifugiati”, l’impegno del CIO e delle Nazioni Unite

Il Global Refugee Forum è stato istituito dalle Nazioni Unite per tradurre in azioni concrete i principi di solidarietà e responsabilità internazionale nei confronti dei rifugiati, che nell’ultimo decennio hanno raggiunto il vertiginoso numero di 25 milioni su scala globale.

Nel corso della sessione 17-18 dicembre, partecipata da 193 paesi membri, è intervenuto Thomas Bach (nella foto), presidente del CIO, che ha promosso la creazione di una coalizione sportiva per garantire l’accesso alla pratica sportiva. L’iniziativa patrocinata da CIO e UNHCR (la Commissione ONU che si occupa appunto dei rifugiati) rappresenta, nelle parole di Bach

la prima volta nella quale una così ampia coalizione di paesi e istituzioni si riunisce intorno al tema dello sport, dimostrandone il valore unificante. Il CIO ha sempre sostenuto gli atleti rifugiati: in occasione dei Giochi di Rio 2016 abbiamo creato il Refugee Olympic Team, e successivamente abbiamo ampliato il nostro impegno con la Fondazione olimpica per i rifugiati. Per bambini e ragazzi in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni, lo sport è molto più che un passatempo: è un’opportunità di inclusione e protezione -un’occasione di crescita e benessere

Ooltre ottanta fra nazioni, federazioni sportive e organizzazioni non governative si sono impegnate a:

  • Favorire l’accesso dei rifugiati, senza alcuna distinzione, a strutture sportive inclusive e sicure
  • Favorire l’accesso allo sport organizzato dei rifugiati e delle loro comunità, tenendo conto delle diverse necessità di genere, età e competenze
  • Favorire l’accesso dei rifugiati a manifestazioni sportive di ogni livello

Bach ha aggiunto un ulteriore impegno da parte del CIO: “Continueremo a dare speranza ai rifugiati presentando anche a Tokyo 2020 IL Refugee Olympic Team”.

Leggi il comunicato del CIO [ENG]

Ph. ©UNHCR

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