Olimpiadi, Bach insiste: “Non è mica una partita di calcio”

Nel corso di un’intervista rilasciata alla radio tedesca SWR, il presidente del CIO Thomas Bach conferma, ignorando le molteplici voci che si levano dal mondo dello sport internazionale, che le Olimpiadi di Tikyo si svolgeranno regolarmente.

Annullare le Olimpiadi di Tokyo 2020 significherebbe distruggere i sogni di 11.000 atleti e dei 206 comitati olimpici. Sarebbe la soluzione meno giusta da attuare, nonostante comprenda gli atleti. Per loro non è semplice allenarsi in queste condizioni, ma non si possono annullare le Olimpiadi come se fossero una partita di calcio del weekend.

Siamo colpiti da questa crisi come chiunque altro e siamo preoccupati come chiunque altro. Non viviamo in una bolla o su un altro pianeta. Ma nessuno può dire quali saranno gli sviluppi domani, fra un mese o fra oltre quattro mesi per cui non sarebbe responsabile fissare una data per una decisione o prendere una decisione adesso basandoci sulle speculazioni relative agli sviluppi futuri. Ci sono diverse previsioni, per questo facciamo affidamento sulla nostra task force che include l’OMS, che ci sta dicendo che è troppo presto per prendere una decisione. Allo stesso tempo stiamo monitorando da vicino quello che sta succedendo.

Ovviamente stiamo considerando vari scenari, ma mancano ancora quattro mesi e mezzo. E ci sono leghe e federazioni molto più ottimiste di noi visto che hanno sospeso le loro competizioni solo fino ad aprile o maggio, mentre le Olimpiadi inizieranno a fine luglio. Non mi presterò a speculazioni e diciamo a tutti gli atleti e a quella metà del mondo che guarda le Olimpiadi che la cancellazione dei Giochi ad oggi non è in agenda. A oggi la priorità è tutelare la salute di tutti e sostenere il contenimento del virus. In secondo luogo la decisione del CIO non sarà determinata da alcun interesse finanziario: qualsiasi cosa succeda, il CIO sarà nelle condizioni di operare e portare avanti la sua missione. Non abbiamo problemi di liquidità e per quanto ne so, nemmeno il Comitato organizzatore. Gli atleti scalpitano e da ex fiorettista posso capirli; ho vissuto una situazione simile di incertezza per i Giochi di Mosca nel 1980. La cosa peggiore per un atleta è l’incertezza che lo distrae dagli allenamenti e dalla preparazione.

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