Erika Ferraioli – “Noi, nuotatori senz’acqua”

Classe 1986, la velocista italiana è uno dei punti di riferimento non soltanto del Centro Sportivo dell’Esercito ma di tutto il mondo italiano del nuoto. Con all’attivo la partecipazione a ben tre Olimpiadi (Pechino, Londra e Rio) e un palmares ricco di soddisfazioni, Erika Ferraioli descrive la sua attuale vita da atleta: la difficoltà di essere nuotatori “senz’acqua”, di rispettare le norme comunicate ma di rimanere comunque in allenamento. E con il suo modo di fare, disponibile e gentile, ci ricorda che anche in un momento così cupo l’importante è fare tesoro di questa esperienza per crescere.

Nuoto•com: “Il Tenente Colonnello Marco Pietro Carfì in un’intervista a nuoto.com l’ha definita insieme a Laura Letrari “trascinatrici del movimento al femminile”. Si vede in questo ruolo?” 

Erika Ferraioli: “Nel Centro Sportivo Esercito sia io che Laura Letrari siamo viste come un esempio da seguire vuoi per la maggior esperienza alle spalle che per l’età anagrafica, magari da qualcuno anche con un pizzico di ammirazione.
Non mi sento trascinatrice nel vero senso della parola perché non lo sono di carattere. Laura invece riveste meglio questo ruolo in quanto di natura più esuberante rispetto alla mia. Le ragazze comunque sanno che possono rivolgersi a me per qualsiasi cosa, sono sempre disposta ad aiutarle ed ascoltarle come se fossi la loro sorella maggiore.”

NPC: “ Com’è far parte dell’Esercito?”

EF: “Far parte dell’esercito è un grande onore, puoi continuare a svolgere il tuo lavoro focalizzandoti solo ed esclusivamente su quello, sapendo di avere la tranquillità e tutto l’appoggio necessario per raggiungere obiettivi importanti.” 

NPC: “In questi giorni difficili possiamo chiederle un pensiero sui suoi “colleghi” in prima linea contro la pandemia?”

EF: “Il mio pensiero va indistintamente a tutti i miei colleghi militari, alle forze dell’ordine, ai medici e agli infermieri che stanno lavorando in prima linea per garantire la sicurezza del Paese. Credo che il semplice ringraziamento al momento non sia sufficiente per esprimere la mia gratitudine. Seguire scrupolosamente le regole che ci sono state comunicate può però essere un ottimo modo per alleviare le loro fatiche oltre che per salvaguardare la nostra salute.”

NPC: “Qual è la sua routine d’atleta in questo periodo così complicato per lo sport? E il suo rapporto con i social?”

EF: “In questo particolare momento in cui non c’è possibilità di accedere alla piscina, cerco di seguire comunque una routine. L’allenamento in casa per un nuotatore consiste nel fare il minimo indispensabile per mantenere il tono muscolare e la mobilità. Purtroppo abbiamo bisogno dell’acqua ma di questi tempi ci si arrangia a fare quello che si può. Il resto della giornata mi dedico ad attività che nella mia vita normale solitamente trascuro, come leggere o cucinare (soprattutto i dolci).

Per quanto riguarda i social io li utilizzo quotidianamente. Credo che in questo periodo storico siano non soltanto un ottimo passatempo ma anche un modo per rimanere aggiornati costantemente sulle ultime novità. L’importante è controllarne la fonte: cerco sempre di verificare che le notizie riportate siano attendibili.”

NPC: “Dal punto di vista di un’atleta con un’esperienza come la sua, che ha vissuto tre Olimpiadi, cosa ne pensa del rinvio di Tokyo al 2021?”

EF: Capendo la gravità della situazione a cui stavamo andando incontro ho subito sperato in un rinvio delle Olimpiadi di almeno un anno, come poi è avvenuto. Penso che l’ipotesi, emersa nelle ultime settimane, di posticipare il tutto di qualche mese non sarebbe stata una mossa vincente perché al momento gli atleti di tutto il mondo stanno fronteggiando una situazione mai vista prima. Nel giro di poco più di quattro settimane si sono visti sospendere o modificare in maniera sostanziale tutti i programmi di allenamento. Si tratta di uno sconvolgimento troppo destabilizzante, sia a livello fisico che emotivo, soprattutto in vista di un evento così importante, che molti preparano da una vita.In più mettere a stretto contatto, in una sola città e al termine di una pandemia globale, migliaia e migliaia di persone provenienti da ogni angolo della Terra sarebbe stata una vera e propria follia. Basterebbe una sola persona positiva ma asintomatica per dare nuova vita al virus e riportarlo in tutto il mondo.”

NPC: “L’ultima sua gara è stata a Torino (SWIM-TO 2020). Come si è sentita quando il trofeo è stato sospeso?”

EF: “Avevo appena finito la qualificazione dei 100 stile libero ed ero molto concentrata sulla finale che si sarebbe tenuta nel pomeriggio perché sarebbe stata la mia prima ed unica gara prima degli assoluti. Avevo bisogno di ottenere dei riscontri veritieri, sia positivi che negativi, per capire lo stato attuale della mia preparazione. Quando hanno annunciato l’annullamento delle gare mi sono sentita demoralizzata e preoccupata di arrivare agli assoluti senza indicazioni sul lavoro svolto. Ancora non avevo capito la gravità della situazione e pensavo che mezza giornata di gare non avrebbe cambiato le sorti di nessuno. Con il senno di poi ho capito che era una misura urgente e necessaria, attuata per salvaguardare la salute di tutti.”

Credit: LCZONE e Centro Nuoto Torino – SWIM-TO 2020 – Trofeo Città di Torino

NPC: “Se ripensa alle gare passate qual è stata la medaglia o il ricordo più significativo?”

EF: “La medaglia che ricordo con più piacere è quella di bronzo conquistata nella 4x100sl al mondiale di Doha (vasca corta) nel 2014 perché totalmente inaspettata.
Io e le mie compagne siamo partite senza pressioni ed aspettative, con la sola voglia di divertirci e dare il massimo. Invece è arrivata la medaglia con tanto di doppio record italiano (il mio individuale nella prima frazione e della staffetta). Grazie a quella gara abbiamo capito che potevamo essere realmente competitive e dire la nostra, infatti è arrivato il sesto posto alle olimpiadi di Rio nel 2016.”

NPC: “In questo momento di incertezza, un pensiero per il futuro?”

“Sono sicura che ne usciremo e torneremo alle nostre caotiche vite quotidiane. Sicuramente ci vorrà più di quanto avremmo mai pensato, ma questo isolamento forzato ci permette di “ordinare” la nostra vita e a riconsiderare cose o persone che avevamo lasciato da parte nella routine quotidiana. Come dice il famoso detto “non tutto il male vien per nuocere” e farò sicuramente tesoro anche di questa esperienza per la mia crescita personale e da atleta.”

Foto di copertina: European Championships 2018 – Photo Andrea Staccioli/ Deepbluemedia /Insidefoto

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