Tokyo 2021 – Parigi 2024. Cinque a tre.

Era inevitabile che il posticipo olimpico di Tokyo 2020 potesse influire anche sull’organizzazione dell’edizione di Parigi 2024, se per lo svolgimento delle olimpiadi giapponesi occorrerà aspettare un quinquennio per quelle francesi sarà invece sufficiente un triennio, in entrambi i casi non verrà rispettata l’Olimpiade, cioè il periodo temporale di quattro anni che separa una edizione dalla successiva, da sempre il riferimento per l’organizzazione dello sport mondiale ma anche per la stesura degli accordi commerciali e la pianificazione dell’evento olimpico da parte dei comitati organizzatori.

Sulla base di questa premessa emergono forti le preoccupazioni dell’amministratore delegato del Comitato Organizzatore di Parigi 2024 (COJO Paris 2024), Etienne Thobois.

Esamineremo gli accordi commerciali con i nostri partner in modo da non doverli penalizzare riducendo il periodo operativo di un anno“.

Il posticipo di Tokyo potrebbe condizionare il marketing di Parigi 2024, il piano di comunicazione commerciale e i  programmi sportivi già messi a calendario,  ma secondo Thobois è troppo presto per capire fino a che punto.

L’impatto economico ed organizzativo rimane difficile da misurare con precisione, ma promette di essere reale.

Ad esempio il fornitore ufficiale delle squadre nazionali francesi per le Olimpiadi di Tokyo 2020 è il gruppo Lacoste, ma dal primo gennaio 2021 dovrebbe diventarlo il marchio Le Coq Sportif che porterebbe ad una sovrapposizione degli interessi commerciali fra l’azienda del coccodrillo e quella del galletto, una situazione che adesso occorre gestire, questa la speranza dall’AD di Parigi 2024.

Dovrebbe essere possibile trovare una soluzione tra le parti in modo da non penalizzare nessuno“.

Sul fronte dell’utilizzo del marchio di Parigi 2024  l’AD francese dichiara che non ci sono problemi per i due principali partner   (BPCE e EDF), ma che potrebbero essercene per quelli di seconda fascia che avrebbero dovuto iniziare ad utilizzare l’immagine di Parigi 2024 dopo i Giochi del 2020.

Un altro problema piuttosto serio è la questione relativa al piano di assunzioni previsto prima di Tokyo 2020 che alla luce dell’attuale calendario olimpico dovrà essere rivisto.

Prima di Tokyo 2020 avevamo pianificato una grande ondata di assunzioni, a questo punto cercheremo di limitare la forza lavoro o di rimandarla.”

Sebbene gli eventi della Giornata olimpica della Francia, previsti per il 23 giugno, siano stati annullati, Thobois ha affermato che i principali progetti di comunicazione saranno lanciati come previsto, nonostante il rinvio di 12 mesi.

Non aspetteremo un altro anno per trasformare questo progetto in realtà. La nostra comunicazione non sarà sconvolta dalla pandemia e dal rinvio dei Giochi di Tokyo. Parigi 2024 dovrà riconquistare il suo posto nel panorama collettivo. L’emergenza sanitaria che sta attraversando il mondo dà ancora più significato ai valori su cui abbiamo costruito il nostro progetto: inclusione, diversità, ecologia, sport come strumento di salute.

 

13° Meeting Squalo Blu

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