La deputata Ye Shiwen. Dal cyber-bullismo alla depressione.

Riportiamo alcuni interessanti passaggi tratti da una intervista dei media cinesi a Ye Shiwen, duplice campionessa olimpica ai Giochi di Londra 2012, la più giovane deputata del Congresso nazionale del popolo, attraverso cui dal 2018 sta portando avanti diverse proposte di legge per lo sport e per il nuoto, l’ultima delle quali è quella di rendere il nuoto obbligatorio nelle scuole elementari per consentire a quanti più bambini possibile di imparare a nuotare, in Cina muoiono ogni anno per annegamento circa 20.000 giovani di età compresa tra 0 e 14 anni (vedi news a fondo pagina).

Seguono alcuni passaggi tratta dall’intervista.

Dopo i Giochi di Londra …

Alle Olimpiadi di Londra del 2012 ero ancora troppo giovane. Avevo 16 anni quando ho vinto. In realtà, non capivo niente. Improvvisamente molte persone mi volevano conoscere ed ho ricevuto molta attenzione, non sapevo come reagire. Dopo aver raggiunto quel livello la mia mentalità è cambiata ovviamente.

Dopo i Giochi del 2012 la Shiwen ha attraversato un periodo di difficoltà prestativa,  in cui i risultati erano piuttosto lontani dai suoi standard di riferimento, seguì un periodo di depressione anche a causa del cyber-bullismo subito attraverso il social media cinese Weibo.

All’epoca ho vissuto un periodo di depressione. Davo la colpa a me stessa, ma non riuscivo a trovare altre soluzioni in quel momento. Ero molto ansiosa, pensavo che avrei potuto solo allenarmi di più. Un giorno che non riuscivo a dormire ho letto alcuni commenti su Weibo, era la prima volta che lo facevo e sapevo che ci sarebbero state critiche negative nei miei confronti, alcune persone scrivevano che non mi ero allenata a sufficienza, altre che stavo ingrassando ed altre ancora mettevano in dubbio i miei risultati.

Non presto molta attenzione alle valutazioni degli altri, sono una persona che vive nel suo mondo è una caratteristica che ho ereditato da mio padre, mi concentro su me stessa.  Non mi sono arrabbiata e non ho reagito, le cose che non sono fatti non mi influenzano. Ciò che mi ha rattristato è stato il fatto che non nuotavo più come di prima e che in quel momento non riuscivo a capire il motivo.

Non riuscivo a dormire e spesso quando ero sola piangevo.  

Alle volte guardavo il video delle mie gare e sentivo che non avrei mai più potuto ripeterle, ero disperata, ero molto addolorata e temevo persino di andare in piscina. Poco dopo ho fatto una consultazione con uno psicologo che mi ha detto che ero moderatamente depressa,  i miei genitori erano molto preoccupati per me, mi incoraggiavano sempre, cercavano di aiutarmi per rendermi  felice dicendomi che non importa dei risultati, dopo tutto il nuoto non è tutto nella vita.

Io non credo di aver subito cyber bullismo, ma riconosco che ci sono molte persone realmente colpite da questo fenomeno.
Le emozioni delle persone dipendono dall’ambiente in cui crescono e il livello di istruzione è diverso, non siamo tutti uguali e quindi le persone non possono conoscerti, non serve preoccuparsi dei commenti delle persone che non ti conoscono.

Gli obbiettivi dopo essere tornata sul podio mondiale a Gwangju

I fatti hanno dimostrato che se la mentalità è migliore anche i risultati saranno migliori. Ai campionati mondiali di Gwangju, sono salita di nuovo sul podio ed ho vinto due medaglie d’argento, sono felice di essere tornata a questo livello.

Il prossimo anno ci sono i Giochi olimpici, mi sto allenando a Pechino adesso. A causa del rinvio dei Giochi abbiamo dovuto rivedere la preparazione, sto cercando di adattarmi ai cambiamenti anche mentalmente. Dopo il periodo di allenamento invernale la forma fisica è migliorata in modo significativo, le basi aerobiche sono solide e l’intensità in allenamento è migliorata nel periodo di allenamento speciale. 

Per quanto riguarda i risultati, non ci penso molto, tutto quello che devo fare è godermi ogni allenamento, ogni gara e la gioia di nuotare.

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