Adam Peaty e il regalo virtuale ai colleghi nuotatori bloccati dal lockdown

La ripartenza in tempi di pandemia è dura per i nuotatori di tutto il mondo e così Adam Peaty ha deciso di dare una mano nel suo piccolo. Il campione olimpico dei 100 rana a Rio de Janeiro e primatista mondiale della distanza in vasca lunga ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente la sua piattaforma AP Plus per 3 mesi per permettere agli amanti dell’acqua di tenersi in forma, fisicamente e mentalmente, in questo periodo in cui piscine e palestre sono inaccessibili in gran parte del globo.

Ecco un estratto del suo messaggio pubblicato su Instagram:

Ciao a tutti!

Visto che sono tempi duri per tutti noi atleti perché un po’ in tutto il mondo le piscine e le palestre sono nuovamente chiuse. Per questa ragione ho deciso di rendere disponibile il mio programma @apraceplus a titolo gratuito per i prossimi 3 mesi se vi iscrivete a gennaio.

Credo che sia molto importante che non perdiate il tono muscolare né che rimaniate indietro dal punto di vista mentale. Continuate a spingere sulla forza e sulle sessioni di affinamento della condizione, approfondità la vostra conoscenza del nuoto, investite tempo nel curare la vostra nutrizione e metteteci il massimo della resilienza nella vostra mente.

 

 

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Al di là degli interessi commerciali, c’è da dire che Peaty non è nuovo nel manifestare interesse a quello che accade attorno a lui nel mondo acquatico e lo dimostra anche la sua attenzione alle generazioni future, manifestata il mese scorso nel passaggio finale dell’intervista esclusiva rilasciata al Corriere dello Sport – Stadio:

Non vedo l’ora di ricominciare con i miei “clinics” per ragazzi e ragazze in giro per il mondo. Spero di farne anche qualcuno
in Italia, sono appuntamenti in cui provo a insegnargli come approcciare la gara, ad aiutarli a migliorare la tecnica nella rana e cose così. Voglio restituire più che posso al nuoto, perché arriverà un giorno in cui mi ritirerò e vorrei passare il miglior testimone alle nuove generazioni. L’augurio? Che vadano forte, ma che non battano i miei record.

 

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