Nuovo Decreto legge: divieti di spostamento prorogati fino al 27 marzo, le proposte delle Regioni. Nessun accenno allo sport

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, un Decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica il Decreto dispone la prosecuzione fino al 27 marzo 2021 del divieto di spostamento tra diverse Regioni e Province Autonome, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Il nuovo provvedimento dispone anche il divieto, nelle zone rosse, di spostarsi verso abitazioni private diverse dalla propria, salvo che gli spostamenti siano dovuti da esigenze lavorative, motivi di necessità o salute (ricordiamo che fra tali motivi sono compresi anche gli allenamenti degli atleti di interesse nazionale). Nelle zone arancioni tali spostamenti restano consentiti tra le ore 5 e le ore 22 all’interno dello stesso Comune, nelle zone gialle, invece, all’interno della propria Regione. Sia nelle zone arancioni che in quelle gialle gli spostamenti verso le abitazioni private diverse dalla propria sono consentiti fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti.

Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.

Nel frattempo, la Conferenza delle Regioni e Province autonome ha predisposto un documento con sei proposte rivolte al Governo per “il rilancio economico e la coesione sociale del paese”:

  1. Rilanciare il piano vaccinale
  2. Rivedere la tempistica per l’adozione dei provvedimenti di classificazione delle zone e delle relative ordinanze. Occorre che siano conosciute con congruo anticipo dai cittadini e dalle imprese dei diversi territori regionali. Occorre, altresì, poter procedere ad una programmazione delle attività anche attraverso una diversa organizzazione dell’esame dei dati della cabina regia, delle ordinanze e della relativa decorrenza
  3. Rivedere i parametri e il sistema delle zone, coniugando le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali
  4. Individuare una strategia che si fondi su elaborazioni oggettive tecnico scientifiche sulla base delle quali la politica si assumerà la responsabilità della decisione in merito a maggiori o minori restrizioni
  5. Condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale
  6. Rivalutare la situazione scolastica

Se vi pare che manchi qualcosa, non sbagliate: in nessuno dei due documenti si parla di tempi e modi di ripresa dell’attività sportiva di base. La questione sarà verosimilmente affrontata una volta assegnata la delega relativa.

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