Allarme terza ondata, prevale la linea della prudenza. E nel Regno Unito il 12 aprile si riapre con limitazioni

“Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione e poi vedremo. Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri. Dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente” così il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo lasciando Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del consiglio Mario Draghi e i ministri titolari dei principali dicasteri.

Catastrofe imminente no, ma troppi i rischi di ulteriori contagi che potrebbero arrivare da eventuali riaperture di impianti da sci, palestre o cinema. Per il CTS, l’impianto del DPCM in scadenza il 5 marzo è dunque da riconfermare. Anche perché oltre il 30% delle infezioni Covid in Italia è dovuto alla variante inglese. Secondo gli scienziati, verso la metà di marzo la variante sarà predominante in tutto il Paese.

Stretto fra le indicazioni dei tecnici e le pressioni delle Regioni, Draghi sembra comunque intenzionato a far prevalere la linea della prudenza superando la formula dei DPCM utilizzando la fattispecie dei Decreti legge, che vanno poi convertiti in dal Parlamento entro 60 giorni. Allontanandosi l’ipotesi delle riaperture, l’attenzione si concentra così sui ristori che i prossimi provvedimenti dovrebbero prevedere ma, soprattutto, sul procedere della campagna vaccinale, unico strumento realmente efficace per ipotizzare un ritorno alla normalità.

Il governo del Regno Unito, nel frattempo, proprio grazie all’efficacia della prima ondata di vaccinazioni ha autorizzato la riapertura delle piscine coperte a partire dal prossimo 12 aprile, notizia che la presidente di Swim England Jane Nickerson accoglie “con sentimenti contrastanti” in quanto da tale data potranno riprendere le attività dedicate ai bambini e ai ragazzi, mentre gli adulti dovranno attendere almeno fino al 17 maggio, e invita il governo a riconsiderare la decisione.

Leggi il comunicato di Swim England [ENG]

Ph. ©Tim Mossholder @Pexels

 

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative