CIP: online il tutorial sul nuoto paralimpico. Riccardo Vernole: “Investire sulla formazione dei tecnici”

Il Comitato italiano paralimpico (CIP) sta pubblicando sul proprio sito ufficiale una serie di tutorial per aiutare il pubblico a conoscere meglio le diverse discipline.

Oggi è il turno del nuoto, presentato con due filmati: il tutorial della disciplina e un video dedicato alle scuole che ha per protagonista Antonio Fantin (nella foto). Segue una lunga intervista al Direttore tecnico della squadra nazionale Riccardo Vernole, della quale riportiamo i passaggi più significativi:

Ho avuto la fortuna ed il piacere di vedere il passaggio da uno sport usato con finalità riabilitative ad un’attività che ha garantito la totale e completa equiparazione tra gli atleti olimpici e paralimpici; poi, una volta che siamo riusciti a far comprendere al pubblico le nostre attività, siamo nuovamente tornati a concentrarci sul valore sociale ed aggregativo di questo fantastico mondo, un aspetto decisivo sul piano della totale inclusione nella società delle persone con disabilità. Ora la gente riconosce i sacrifici dei nostri atleti, i duri allenamenti a cui si sottopongono quotidianamente per arrivare ai massimi livelli sportivi, e questo ci permette un confronto sempre più proficuo con le varie componenti che costituiscono l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo.

Se guardi il nuoto dall’esterno vedi una persona che ripete infinite volte lo stesso gesto e un signore a bordo vasca con in mano due cronometri, ma se poi scendi più nel profondo trovi ragazze e ragazzi che non vedono l’oro di andare in piscina per confrontarsi e vivere l’elemento della socialità, farsi avviluppare dall’acqua, dai pensieri, dai ragionamenti e dalle riflessioni fino a quando, finito l’allenamento, non tornano a vivere nella comunità che li circonda. Questo che ti dico lo abbiamo vissuto in maniera chiara e nitida durante il lockdown, quando la preoccupazione maggiore era quella di vedere persone a cui non era stato tolto un gioco, ma una componente essenziale della vita e della quotidianità.

Se ci fossimo focalizzati solo sulla punta, una volta finita la generazione di fenomeni non avremmo avuto più niente in mano e avremmo dovuto ricominciare da zero. In questi anni invece la federazione ha investito molto sulla formazione di tecnici qualificati, sui rapporti con la Federnuoto, sul passaparola, sulle segnalazioni, sul valore della comunicazione trascinata dalle imprese dei nostri principali attori; tutto questo ci ha consentito di far entrare nel nostro contesto un numero sempre maggiore di nuotatori, soprattutto nelle classi alte, quelle in cui in passato risultavamo un pò scoperti.

Leggi l’intervista completa

Ph. ©A.Masini/Deepbluemedia

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