Ritornare in acqua: sport come fondamento della ripresa sociale, sanitaria e psicologica

Il 4 di aprile Federico Gross scriveva queste parole dopo i Campionati Italiani di Riccione:

Neanche il tempo di smontare le piastre dalla vasca e come funghi saprofagi dopo la pioggia spuntano ovunque opinionisti giornalisti esperti che si sentono in dovere di assegnare i voti ai protagonisti della manifestazione appena conclusa.

A me l’idea di ridurre un individuo a un numero fa orrore anche in ambito scolastico, ma pretendere di giudicare un atleta sulla base di una prestazione senza avere la minima idea del contesto nella quale è maturata; senza sapere quali fattori fisiologici, psicologici, ambientali hanno condotto a quel risultato, è semplicemente osceno.

Secondo me questo fatto la dice lunga sulla considerazione che si ha dello sport e del nuoto, specialmente in questo periodo di estrema crisi sociale, ed in particolar modo da parte di coloro che invece dovrebbero far risaltare l’importanza del movimento sportivo in questo periodo.

Dai dati emersi dalle varie ricerche svolte presso università italiane ed europee, e da quanto emerso anche da alcuni dati di strutture sanitarie pubbliche si evidenzia una situazione di stress ambientale alquanto elevato.

Si sta evidenziando che il Covid-19 sta producendo una nuova morbilità (termine statistico indicante la frequenza percentuale di una malattia in una determinata popolazione) e potrebbe anche precipitare o peggiorare le malattie psichiatriche esistenti. Lo stress dovuto da questa pandemia produce paura e preoccupazione per la propria salute e quella dei parenti, cambiamenti nel sonno o nei modelli alimentari, difficoltà di concentrazione, peggiorando problemi di salute cronici, maggiore uso di alcol, tabacco o altre droghe.

Le misure di contenimento come l’isolamento e la quarantena hanno sicuramente fatto precipitare la morbilità psichiatrica, specialmente per la depressione, l’ansia e le tendenze suicide.

La rottura della vita normale come conseguenza di lockdown imposti dai governi o l’obbligo di stare a casa ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone. Lockdown e isolamento sociale hanno aumentato l’incremento della paura di violenza domestica, che include abuso fisico, emotivo e sessuale. Inoltre in particolare, come rilevato da studi, le crisi economiche sono associate a un aumento significativo di sintomi di depressione nelle persone.

Uno studio del Dipartimento di scienze biomediche di Humanitas University, guidato da Giampaolo Perna e coordinato dalla dott.ssa Daniela Caldirola, per valutare l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla salute e il benessere mentale della popolazione italiana e mondiale ha evidenziato questi dati:

  • La maggioranza delle persone non aveva contratto il Covid
  • Una parte consistente degli intervistati ha lamentato un peggioramento nei rapporti con il partner (21%) o con i figli (13%).
  • Il 50% dei lavoratori ha riportato un incremento nella fatica percepita durante lo svolgimento della propria attività lavorativa,
  • Il 70% circa degli studenti ha dichiarato una sensibile diminuzione della concentrazione nello studio
  • Riguardo agli stili di vita, il 7-8 % degli intervistati ha aumentato il consumo di alcolici o di nicotina, oppure ha iniziato a farne uso, il 33% ha diminuito o smesso di praticare attività fisica e il 40% ha dichiarato di aver diminuito la propria attività sessuale
  • Il 90% degli intervistati ha riportato di avere in qualche misura paura di infettarsi, circa il 77% aveva paura di poter infettare in qualche modo altre persone e il 65% ha dichiarato di avere in qualche misura paura di morire nel caso dovesse contrarre COVID-19
  • Circa il 14% degli intervistati ha iniziato ad assumere ansiolitici o sonniferi e il 10% ha iniziato ad assumere antidepressivi, mentre il 19% di chi già li assumeva prima della pandemia ha avuto necessità di incrementarne il dosaggio
  • Il 21% ha riportato sintomi ansiosi clinicamente significativi e interferenti sulle proprie attività quotidiane, mentre il 10% ha avuto almeno un attacco di panico nel mese precedente la compilazione, senza mai averlo avuto prima nella vita. Il 20% ha riportato sintomi clinicamente significativi di disturbo post-traumatico da stress (PTSD) in relazione a esperienze legate alla pandemia, mentre il 28% ha lamentato sintomi ossessivo-compulsivi disturbanti e interferenti con il proprio funzionamento quotidiano
  • Infine, il 55% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto insonnia

Alcuni fattori come sesso femminile, status di studente, presenza di sintomi fisici specifici (mialgia, vertigini, rinite) e auto-percezione di condizioni di salute non molto buona si sono mostrati correlati in maniera significativa con un impatto psicologico più elevato causato dalla situazione, oltre che a maggiori livelli di stress, ansia e depressione.

Infine e non meno importante le persone di età compresa tra 12 e 24 anni sono risultate maggiormente colpite dal punto di vista psicologico, in particolare se si considera che il gruppo comprende giovani studenti profondamente influenzati dalla chiusura prolungata delle scuole, dalla didattica online, dall’incertezza degli esami, altre questioni scolastiche e la mancanza di attività motoria.

Il presidente del CIO Thomas Bach ha affermato che lo sport non solo è pronto a contribuire alla creazione di una società più inclusiva e incentrata sull’essere umano, ma è quello strumento per eccellenza, a basso costo e alto impatto, che può favorire lo sforzo di ricostruzione in tutti i paesi.

Afferma altresì che lo sport e l’attività fisica contribuiscono direttamente alla salute fisica e mentale combattendo e prevenendo le malattie trasmissibili e non, oltre ad avere un grande importanza nell’economia creando posti di lavoro.

Quindi ritengo che la voce del nostro mondo sportivo debba essere ancora più forte ed alta per permettere allo sport e alle attività motorie, ovviamente condotte in questo momento con tutte le garanzie del caso, di effettuare quella particolare prevenzione sociale, sanitaria e psicologica di tutti coloro che grazie a queste pratiche possono riprendere la loro autostima e vita.

Ph. ©A.Masini/Deepbluemedia

 

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