Tokyo 2020: le prime Olimpiadi nella storia equilibrate a livello di genere

Gli organizzatori di Tokyo 2020 stanno considerando di far partecipare al giuramento olimpico, durante la cerimonia di apertura dei giochi, un rappresentante uomo e una rappresentante donna della nazione ospitante. L’idea venne considerata dopo qualche mese che il capo degli organizzatori Yoshiro Mori si era dimesso in seguito a un tumulto insorto dopo dei suoi commenti sessisti, il quale poi si è scusato accusando i media di aver fomentato la rabbia.

Tradizionalmente, durante la cerimonia di apertura dell’evento, un atleta della nazionale ospitante recita il giuramento olimpico a nome di tutti i partecipanti ai giochi. Avere il 23 luglio di quest’anno una coppia di giuranti composta da un atleta uomo e un’atleta donna rappresenterebbe un chiaro riferimento all’equilibrio di genere e alle raccomandazioni all’uguaglianza stabilite dall’Agenda olimpica. Solo una volta, alle Olimpiadi di Seul del 1988, era successo che la giocatrice di pallamano Son Mi Na e il giocatore di basket Hur Jae giurassero insieme, poi non succedette più.

Il CIO quindi ha incoraggiato i Comitati Olimpici Nazionali ad accettare l’opzione di avere un sia una porta bandiera femminile sia un porta bandiera maschile e ha deciso che in tutte le 206 delegazioni dovesse essere inclusa una donna.

Il Comitato Olimpico Nazionale Giapponese allora prevede che la squadra avrà ogni ruolo ricoperto da un atleta di genere diverso, grande novità per la nazionale giapponese perché alle ultime tre olimpiadi tenutasi in Giappone tutti e tre gli atleti giuranti erano uomini.(il ginnasta Takashi Ono nel 1964 durante le olimpiadi estive di Tokyo; il pattinatore di velocità Keiichi Suzuki nel 1972 durante Olimpiadi invernali di Sapporo; lo sciatore di combinata nordica Kenji Ogiwara nel 1998 durante le Olimpiadi Invernali di Nagano).

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