Misoginia nel nuoto australiano, Perkins minimizza e Groves attacca: “Inadeguato”

A due mesi dalla rinuncia ai Trials olimpici per richiamare l’attenzione del pubblico sul problema della misoginia e del sessismo all’interno del nuoto australiano, Madeline Groves torna sull’argomento per stigmatizzare l’atteggiamento secondo lei troppo minimizzatore del presidente di Swimming Australia Kieren Perkins, che a un’intervista a un network sportivo locale ha dichiarato

Sfido chiunque ad affermare che nel nostro movimento ci sia un problema di cultura sportiva. Non intendo dire che siamo perfetti o che non ci sono sfide da affrontare, ma insinuare che abbiamo problemi strutturali profondi è molto lontano dalla realtà.

Queste affermazioni hanno disturbato Groves, che in una storia sul suo profilo Instagram ha commentato

Come si può credere che Kieren affronterà seriamente il problema se sta apertamente negando i problemi dei quali è stato chiaramente informato? È la persona adeguata a guidare il principale sport olimpico nel futuro? Non credo.

Come ho già spiegato, dopo la mia presa di posizione sto ricevendo numerosi messaggi di persone che segnalano comportamenti inappropriati nel nuoto australiano e che sono disponibili a testimoniare in merito.

Nonostante questo, e nonostante la stessa Swimming Australia abbia costituito un panel investigativo, Perkins ritiene normale rilasciare simili dichiarazioni, in seguito alle quali molte altre persone mi hanno contattato privatamente dicendomi di avere dei dubbi a partecipare ai lavori di questo organismo.

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