Diversi atleti hanno parlato degli abusi e dei maltrattamenti che hanno ricevuto. Questi fatti sono stati ampiamente riportati nel documentario che è uscito su Netflix l’anno scorso Athlete A. Il documentario ha esaminato lo scandalo Larry Nassar. L’ex osteopata della nazionale statunitense era stato accusato da centinaia di atleti, per aver commesso abusi. Il quale sta tutt’ora scontando più di 175 anni di carcere per i suoi crimini commessi sotto spoglie di cure mediche.
Gli scandali hanno colpito anche la ginnastica britannica e quella ellenica. Dove un gruppo di atleti ha confessato di aver subito abusi sia fisici che psicologici da parte degli allenatori. Il fenomeno però non si è fermato lì. Anche ginnaste di altri paesi come Australia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e svizzera hanno parlato delle loro esperienze traumatiche.
La Federazione internazionale di ginnastica ha tenuto una conferenza nell’ottobre del 2020 nella quale ha concordato di sviluppare un codice di condotta. Per tracciare una chiara linea tra ciò che è tollerabile e ciò che non è tollerabile nelle sale di ginnastica. E così promuovere una campagna di sensibilizzazione che include anche i principi chiave per la sicurezza degli atleti.
Ognuna di queste regole d’oro sarà promossa dalla Federazione internazionale di ginnastica su base giornaliera in questo mese ai campionati Mondiali di Ginnastica Ritmica e Artistica che si terranno a Kitakyushu in Giappone. Spunti certamente interessanti anche per altre discipline sportive
Le 10 regole d’oro sono:
- Faccio ginnastica per divertimento.
- Inseguo i miei sogni e non quelli di qualcun altro.
- So che avrò giorni buoni e giorni difficili
- Ascolterò il mio corpo.
- Bilancerò la passione per la ginnastica con altri grandi obiettivi nella vita.
- La mia salute è più importante delle medaglie.
- Ho il diritto di esprimermi liberamente.
- Ho il diritto di essere ascoltato e di essere trattato in modo equo.
- Io capisco e rispetto il ruolo delle persone che mi stanno intorno.
- Agisco con correttezza e integrità.
La campagna sottolinea che ognuno deve essere rispettato così com’è.
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