Swimming Australia si impegna sulle quote allenatori e sulla promozione dell’uguaglianza di genere.

Swimming Australia ha reso noti i risultati di un rapporto sulla presunta misoginia nello sport australiano realizzato da un gruppo indipendente istituito per indagare la reale condizione delle donne e delle ragazze nel mondo del nuoto australiano, sono state ascoltate 150 persone in rappresentanza delle seguenti categorie: atleti ed ex-atleti, genitori, allenatori, amministratori e dirigenti, tutte le fonti intervistate resteranno anonime.

L’indagine è stata commissionata lo scorso giugno, dopo che la medaglia d’argento olimpica Maddie Groves aveva denunciato ai media la presenza di una cultura misogina nel nuoto australiano ritirandosi dai trials per le Olimpiadi di Tokyo come forma di protesta ” … a tutti i pervertiti misogini nello sport e ai loro leccapiedi“.

Tra le numerose raccomandazioni (46) presenti nel rapporto si chiede la creazione di una task force per promuovere l’uguaglianza di genere all’interno del nuoto australiano e per garantire le opportunità professionali per le donne nei ruoli di allenatrici, funzionarie, amministratrici e dirigenti.

In una dichiarazione che accompagna il rilascio del rapporto, Swimming Australia si è scusata “senza riserve” con tutti le vittime di esperienze negative ed ha affermato di essere impegnata al cambiamento per garantire che queste esperienze negative non si ripetano in futuro.

Il presidente di Swimming Australia Kieren Perkins ha dichiarato “Il consiglio si impegna a guidare la federazione attraverso questo processo di cambiamento culturale” confermando l’assoluto impegno nel rispettare le raccomandazioni riportate dal rapporto con la ferma intenzione di garantire la presenza delle donne nel nuoto di élite, nello specifico il documento indica la presenza di non meno di due donne quando vengono selezionati quattro o più allenatori ed almeno una donna quando ci sono tre o meno allenatori,  la federnuoto australiana  è stata invitata a non selezionare mai più una squadra per le competizioni nazionali e internazionali con lo staff tecnico completamente al maschile, fra le 46 raccomandazioni anche il divieto di utilizzo dei test di plicometria.

 

Notizie correlate

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative