Sport e inclusione sociale, 700 milioni per i comuni italiani con la regia delle Federazioni. Niente risorse per ASD e SSD

Sul sito del Dipartimento per lo sport della presidenza del consiglio sono disponibili gli avvisi relativi all’allocazione dei 700 milioni che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destina allo sport nell’ambito della Missione 5 – Componente 2 – Investimento 3.1 “Sport e inclusione sociale”.

Per la precisione, l’obiettivo è “incrementare l’inclusione e l’integrazione sociale attraverso la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi che favoriscano il recupero di aree urbane” e a tale scopo sono stati previste tre tipologie (cluster) di beneficiari:

  • Cluster n. 1: destinato ai Comuni capoluogo di Regione, ai Comuni capoluogo di Provincia con popolazione superiore ai 20.000 abitanti per la realizzazione o la rigenerazione di una delle seguenti tipologie di impianto sportivo: impianto polivalente indoor, Cittadella dello sport o impianto natatorio.
  • Cluster n. 2: analogo al precedente, ma destinato ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti
  • Cluster n. 3: destinato a tutti i Comuni italiani e finalizzato alla realizzazione di nuovi impianti o alla rigenerazione di impianti esistenti che siano di interesse delle Federazioni Sportive. Secondo gli estensori del piano il coinvolgimento delle Federazioni permetterà infatti di accrescere l’efficacia delle iniziative per la promozione della cultura sportiva e della partecipazione allo sport, garantendo la medesima visibilità a tutte le discipline

Ai primi due cluster sono destinati 538 milioni di euro divisi in due parti: 350 milioni per la realizzazione di nuovi impianti e 188 milioni per la rigenerazione di impianti esistenti), con il 40% delle somme riservato ai comuni del Mezzogiorno.

Al terzo cluster sono riservati i rimanenti 162 milioni.

In attesa di analisi più approfondite c’è da salutare in maniera senz’altro positiva l’accento posto sulla rigenerazione degli impianti esistenti, in larga parte obsoleti e che nel biennio Covid hanno visto un accelerarsi del degrado a causa delle minori risorse disponibili per la manutenzione.

Altrettanto opportuna sembra la scelta di coinvolgere le Federazioni sportive, auspicando che riescano a svolgere quel ruolo di coordinamento sovracomunale che, specialmente con il moltiplicarsi delle iniziative di partenariato pubblico privato, negli ultimi decenni è stato completamente trascurato.

Si conferma invece un atteggiamento, per usare un eufemismo, di scarsa fiducia nelle società sportive per le quali non è prevista alcuna forma di accesso diretto ai fondi del PNRR, nonostante i tempi di realizzazione sicuramente più rapidi (e quindi il più rapido riscontro in termini economici reali) che gli operatori del settore sarebbero in grado di garantire.

DIPARTIMENTO DELLO SPORT: COMUNICATO UFFICIALE

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