Barbara Caloi docente FINA al clinic di Tirana

La giudice internazionale Barbara Caloi è stata designata dalla Fina come docente del clinic di livello avanzato che si terrà a Tirana dal 20 al 22 maggio. Un primato: per la prima volta un giudice italiano di nuoto viene designato come docente direttamente dal principale organismo internazionale per la direzione di un clinic. Motivo di orgoglio per la Federazione Italiana Nuoto ed il Gruppo Ufficiali Gara. 

Barbara Caloi, di Bergamo, è un’odontoiatra che nel tempo libero si è dedicata allo sport, in particolare al nuoto, diventando giudice internazionale. In passato è stata collaboratore del delegato FIN per la provincia di Bergamo. 

L’abbiamo raggiunta telefonicamente per rubare un commento sulla convocazione: 

La designazione è stata un’emozione fortissima, anche perché non me l’aspettavo. Un grandissimo traguardo non solo per me, ma per tutto il nostro movimento. Di fatto un riconoscimento della nostra preparazione tecnica a livello internazionale: la massima istituzione internazionale per il nuoto ci ritiene idonei per fare formazione, è una cosa davvero importante. Poi è vero che il lavoro paga sempre: la nostra è una passione, ma con impegno e sacrifici si possono raggiungere grandi soddisfazioni. 

Una sorpresa per tutti ma forse più una piacevole conferma, vista la continua e crescente presenza della Caloi e di risorse azzurre nei campi gara internazionali, in particolare quelle femminili. Anche per i prossimi assoluti primaverili, le quote rosa superano quelle maschili…

In effetti il ruolo del Giudice Arbitro è spesso ricoperto da donne, mentre quello dello starter da uomini. Adesso stiamo lavorando per pareggiare i settori.

Quella degli ufficiali gara è una figura fondamentale per il movimento sportivo. Il GUG si occupa anche del reclutamento e della formazione. Storicamente il Gruppo Ufficiali Gara ha reclutato risorse anche avvicinando genitori degli atleti, ma in questo momento gli ex atleti hanno un’opportunità in più: 

Gli atleti che interrompono la propria carriera sportiva per motivi di studio o di lavoro, possono mantenere un contatto con il loro ambiente, con quei valori che li hanno guidati, dedicandosi al percorso per diventare giudici e vivere il nuoto da bordo vasca. Per quanto importante, l’insegnamento del nuoto in corsia non è l’unica strada per mantenere il legame con questo mondo. 

La news dal sito gugnuoto.it 

ARTICOLI CORRELATI

 

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative