Riforma del lavoro sportivo: nuove norme per 495.000 lavoratori

Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi (nella foto), ha presentato oggi i dettagli della riforma del lavoro sportivo durante l’ultima tappa dei “ASI in tour”, una serie di conferenze tenute in tutta Italia per illustrare la nuova legislazione che entrerà in vigore tra una settimana. Secondo Abodi, la riforma sarà implementata gradualmente per garantire una transizione agevole. Fino al 31 dicembre, non saranno applicate sanzioni, e questo periodo servirà per comprendere meglio le nuove norme. Sarà un anno di transizione che coinvolgerà 495.000 persone che operano in tre categorie all’interno del settore dello sport.

Dei 495.000 lavoratori, il 82% (404.000 persone) guadagna fino a 5.000 euro e non subiranno impatti fiscali e previdenziali. Il 16% (80.000 persone) guadagna tra 5.000 e 15.000 euro e subirà un impatto del 50% sulla parte previdenziale, ma per cinque anni riceverà sostegno economico dallo Stato. Il 2% (9.900 persone) guadagna più di 15.000 euro e non avrà impatto fiscale fino a 85.000 euro. Il Ministero sta collaborando con l’INAIL per evitare sovrapposizioni e offrire una polizza assicurativa che copra i rischi per questi lavoratori.

Abodi ha sottolineato che le comunicazioni al centro per l’impiego saranno gestite con tempistiche diverse rispetto alla norma, riconoscendo le specificità del lavoro sportivo e considerando il ruolo sociale e le fragilità delle associazioni sportive. Inoltre, il libro unico del lavoro sarà attuativo entro la fine dell’anno, sei mesi dopo l’entrata in vigore della riforma, per agevolare il processo di cambiamento.

Durante l’evento, erano presenti anche il Capo di Gabinetto del Ministero per lo Sport e i Giovani, Massimiliano Atelli, e un team di esperti fiscali e legali, tra cui Luca Mattonai, Biancamaria Stivanello e Alessio Pistone.

Il presidente di ASI, Claudio Barbaro, ha sottolineato l’importanza del contributo degli organismi sportivi nel supportare la riforma con proposte e azioni concrete, dichiarando che l’Ente di promozione sportiva da lui presieduto si impegnerà attivamente in questo processo.

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