Caeleb Dressel: “C’è differenza tra gareggiare con la paura e goderti davvero la competizione”

Il pluri-campione olimpico Caeleb Dressel, dopo una lunga pausa agonistica per motivi di salute mentale, durata circa undici mesi, otto dei quali nuotando per diletto, è tornato a competere nelle scorse settimane, prima in un trofeo minore ad Atlanta e poi ai Trials appena svolti a Indianapolis.

Il campione statunitense ha  ripreso gli allenamenti nel febbraio scorso svolgendo tre sedute alla settimana, nel mese di maggio ha raggiunto le otto sessioni settimanali, ma occorrerà aspettare per vederlo nella forma e nello splendore agonistico di un tempo, l’obbiettivo del suo ritorno alle competizioni e l’aver voluto onorare tutte le finali minori di Indianapolis è quello di ritrovare la condizione psico-fisica ottimale in tempo utile per l’appuntamento del triennio olimpico, i Giochi di Parigi del prossimo anno.

Nelle prime dichiarazioni rilasciate ai media dal mondiale di Budapest 2022, il fuoriclasse americano ha detto che aveva bisogno di prendersi del tempo per sé stesso ed ha voluto concederselo, di aver ritrovato il piacere di competere e che nel frattempo gli è mancato tutto del nuoto, perfino l’odore del cloro, ma non è tornato sul motivo del suo ritiro a mondiale in corso avvenuto la scorsa estate a Budapest.

[…]

“… il mio corpo mi ha presentato il conto. C’erano molte cose che ho tenuto nascoste e che sono venute fuori tutte insieme, non avevo davvero scelta.”

“Mi mancava tutto questo. Ed è così che ho capito di essere pronto a tornare. Non perché ne avevo bisogno, ma perché lo desideravo.”

[…]

“Ho sempre avuto il sorriso sul viso durante le gare. C’è differenza tra gareggiare con la paura di fare una figuraccia e goderti davvero la competizione. Non provavo questo piacere da molto tempo … è stato bello provarlo nuovo.”

[…]

Questa è la poesia dell’artista Shel Silverstein pubblicata sulla pagina IG di Caeleb Dressel dopo i Nationals di Indianapolis

 

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PAURA

Barnabus Browning
Aveva paura di annegare,
Quindi non nuotava mai
Non saliva su una barca
Non faceva il bagno
Non attraversava un fossato.
Stava semplicemente seduto giorno e notte
Con la porta chiusa a chiave
E le finestre inchiodate,
Tremando dalla paura
Che un’onda potesse apparire,
E piangeva così tante lacrime
Che riempirono la stanza
E lui annegò”

Per la prima volta dal 2016 Dressel non farà parte della squadra statunitense per la competizione internazionale più importante dell’anno, ma fino a poco tempo fa non era certo nemmeno che potesse tornare  a gareggiare, ragione per cui queste competizioni hanno un significato per Dressel che va decisamente oltre ai risultati di Indianapolis.

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