Hubert Kos: “Sono circondato da ragazzi che hanno ottenuto molto più di me”.

Mentre le dichiarazioni su Kristof Milak rilasciate dal presidente della federnuoto ungherese Sándor Wladár a margine della  CdM stanno facendo rumore all’interno dell’ambiente del nuoto magiaro, sul sito federale è stata pubblicata una interessante intervista al campione del mondo dei 200 dorso Hubert Kos in cui racconta la sua esperienza in Arizona con il tecnico Bob Bowman.

Seguono alcuni passaggi estratti dall’intervista di Hubert Kos . Dodici allenamenti settimanali cosi distribuiti;  martedì, giovedì e sabato seduta in acqua e palestra; lunedì, mercoledì, venerdì doppio allenamento in acqua.

Hubert Kos

Bob mi sprona sempre durante gli allenamenti, sa quando parlare o piuttosto gridare, alle volte si arrabbia perché si aspetta che vada ancora più veloce dicendo che è un anno olimpico. Dopo l’allenamento è più comprensivo quando gli dico come mi sono sentito.

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Bowman è noto per i suoi mille e uno modi di ottenere il meglio dai suoi concorrenti, c’è una leggenda su Phelps da bambino in cui si racconta che Bob calpestasse i suoi occhialini pochi minuti prima dell’inizio di una gara per abituarlo alle avversità. Quello che mi è tornato in mente è che nel 2008, a Pechino, nuotò i 200 farfalla anche se gli occhialini erano pieni d’acqua. Sabato scorso ha fatto qualcosa di simile con me. Mi ha messo nella corsia più lontana, vicino al muro, dove dovevo nuotare un 50 forte a dorso. Continuavo a sbattere contro il muro nuotando mezzo secondo peggio del solito. Il tempo sarebbe stato migliore se avessi potuto nuotare nelle corsie centrali e  Bob mi ha detto: “Dovresti sempre trarre il meglio dalla situazione in cui ti trovi, perché quando è davvero importante essere preparati a tutto ti renderà migliore”. Io, ovviamente, col tempo ho cercato di spostarmi di corsia, ma lui mi ha subito detto di tornare indietro e di non provarci più. Era chiaro: lo faceva apposta ma solo perché io potessi migliorare.

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Non ho ancora saltato una sola sessione di allenamento.

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Sono circondato da ragazzi che hanno ottenuto molto più di me, ma non me lo fanno mai presente. Bob non vuole che nessuno di noi si soffermi troppo su ciò che ha appena realizzato nell’ultima competizione mondiale. Non posso pensare che vincere un Mondiale mi cambierà la vita. Fortunatamente, ho avuto un discreto successo, ma da allora siamo tornati spesso alla vita reale, non riesco proprio a mettermi in testa la mia medaglia d’oro. Penso solo a portare qualche buon risultato in Ungheria il prossimo anno.

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La prossima settimana, dall’1 al 4 novembre a Debrecen andranno in scena i Campionati nazionali in vasca corta utili per selezionare la squadra per i Campionati Europei in vasca corta di Otopeni, sono pre-qualificati gli atleti con un tempo limite della tabella “A”  e i giovani che hanno vinto l’oro individuale ai Campionati Europei Giovanili.

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