Sandra Michelini, allenatrice di Leonardo Deplano e Gianmarco Sansone, non ha bisogno di presentazioni. La sua effervescenza, schiettezza e passione per questo mondo la precedono.
L’abbiamo raggiunta telefonicamente per un suo commento sui Mondiali e sui ragazzi che segue direttamente:
È stata un’esperienza meravigliosa! Non saprei quale altro aggettivo utilizzare. È davvero un bel gruppo: non mi riferisco solo ai ragazzi, ma anche al gruppo di tecnici che li accompagna. Nonostante i ritmi incalzanti della manifestazione, riuscivamo a ritagliarci piccoli spazi per poter dialogare e condividere riflessioni. È un aspetto fondamentale se si vuole creare gruppo e lavorare bene insieme nell’interesse degli atleti. E poi c’è l’aspetto umano che non deve essere sottovalutato: siamo una squadra, ma la squadra si compone di persone. Il dialogo non era meramente su aspetti agonistici o legati alla programmazione dei singoli atleti, ma anche personale. La dirigenza federale in questo è stata impeccabile: nel creare le condizioni per favorire questo dialogo e nel supportarci su quelle che erano le esigenze di confronto. L’impianto era stratosferico: indescrivibile. E l’organizzazione impeccabile. Sono davvero felice che mi sia stata data l’opportunità di vivere questa esperienza.
Gianmarco Sansone era alla sua prima esperienza, quindi una matricola. Ma si è comportato davvero bene: è migliorato gara dopo gara, il tempo nuotato gli vale la staffetta, e che staffetta! Riuscire poi a qualificarla per Parigi è stata una soddisfazione enorme. Vederlo con la medaglia al collo sembrava un sogno, un sogno che si realizza. Ed è un qualcosa che segna in maniera indelebile il percorso di ognuno di noi: l’aver vissuto quelle emozioni, l’aver condiviso il percorso che precede un evento così, ti porta a un punto di non ritorno. Non puoi più cancellare certe emozioni. È stato molto bello vedere come Gianmarco è stato accolto all’interno della squadra: abbiamo degli atleti che sono belli fuori ma soprattutto dentro. Si è sentito accolto e coinvolto, e non è qualcosa di scontato. Questi aspetti sono parte di un risultato sportivo e valgono tanto quanto l’allenamento.
Leonardo Deplano è stato un pò sfortunato: stava veramente bene, però dobbiamo guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Ha comunque centrato il tempo di qualificazione e non mi posso lamentare. A Riccione mi auguro che possa riconfermarsi, così da liberarci entrambi dall’ansia del pass olimpico e riprendere a lavorare serenamente in vista di Parigi. Glielo auguro di cuore, perché quanto visto a Doha non lo rappresenta affatto. Però in un 50 stile non puoi permetterti nessun tipo di errore: non devi avere pensieri, sbavature, nulla. Solo tanta determinazione a non sbagliare.