Rapporto Sport 2023. ICS e Sport e Salute.

Disponibile il Rapporto Sport 2023,  prima ricerca di sistema sull’industria sportiva a cura dell’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) e Sport e Salute S.p.A. (SeS).

Estratto dal documento integrale • Rapporto Sport 2023

Il Rapporto Sport 2023 intende rappresentare uno strumento a supporto delle politiche per lo Sport, fornendo la base informativa di riferimento per la determinazione del valore di un riferimento per la determinazione del valore di un settore chiave per affrontare le sfide sociali del nostro tempo.

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In Italia il settore dello Sport ha raggiunto una dimensione economica rilevante pari a circa 22 mld €, con un contributo al PIL nazionale dell’1,3%. Lo Sport si conferma una vera e propria industria, con un potente effetto leva in termini di ricadute economiche, stimato in 2,2x e un’incidenza significativa a livello occupazionale.

Nonostante i contraccolpi della pandemia, il sistema Sport mantiene negli anni uno zoccolo duro di addetti, che si aggira attorno alle 400 mila unità, grazie alla presenza di oltre 15 mila imprese private, circa 82 mila Enti non profit e quasi 900 mila volontari.

L’84% del valore del mercato deriva dall’indotto attivato, a conferma della capacità moltiplicativa del business sportivo. Oltre 10 mld € di PIL dello Sport è generato dalle attività strettamente connesse (quali la produzione e vendita di attrezzature e abbigliamento sportivo) e altri 8,4 mld da comparti connessi allo Sport in senso lato (quali i media sportivi, i servizi turistici, di trasporto e quelli medici).

Il Covid ha “bruciato” al settore sportivo quasi 4 miliardi di PIL, segnando un drastico crollo degli investimenti (-76% nel 2020, con un parziale recupero nel 2021), mentre la crisi energetica ha compromesso l’equilibrio finanziario di molte strutture, fortemente penalizzate dall’aumento delle bollette di elettricità e gas che, nei picchi massimi delle quotazioni, sono arrivate a incidere fino al 45% dei costi fissi totali.

Il segno lasciato dalla pandemia e l’impatto degli shock energetici connessi alle tensioni geopolitiche internazionali mettono le istituzioni pubbliche e il sistema sportivo di fronte alla necessità di avviare una fase di ristrutturazione e rinnovamento del mercato attraverso tre principali linee di intervento: investimenti, cultura sportiva e imprenditorialità, con l’obiettivo di valorizzare il grande potenziale di impatto sociale ed economico dello Sport.

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Più di 38 milioni di italiani non pratica Sport e solo un quarto della popolazione svolge attività sportiva in modo regolare. Il nostro Paese figura in Europa al 21° posto per quota di adulti che praticano attività fisica nel tempo libero: solo il 27% della popolazione svolge esercizio fisico almeno una volta a settimana, rispetto a una media europea del 44%.

In considerazione dell’alto tasso di sedentarietà, con un italiano su tre che non pratica alcuna attività fisica, risulta indispensabile l’attuazione di un’azione di sistema per la costruzione di una cultura dello Sport, attraverso politiche multisettoriali in un’ottica sinergica tra pubblico e privato.

 

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