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Doping: Due olimpici russi sospesi temporaneamente. Il commento del presidente Vladimir Salnikov

Il Presidente Vladimir Salnikov “Abbiamo ricevuto la comunicazione da FINA. La Federnuoto di Russia farà tutto il possibile affinché gli atleti possano giustificarsi ed essere in grado di competere ai Giochi Olimpici".

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I nuotatori olimpici russi (ROC) Alexandr Kudashev (25) e Veronika Popova Andrusenko (30) sono stati temporaneamente sospesi perchè risultati positivi ad un test antidoping WADA " out-of-competition" . La Andrusenko specialista dei 100 e 200 stile libero (1.57.97 nel 2021 a Kazan) ha gareggiato alle Olimpiadi del 2012 e del 2016 ed ha preso parte al circuito International Swimming League nel 2019, mentre il 25enne delfinista Kudashev, campione nazionale dei 200 farfalla in Aprile a Kazan (1.55.40) sarebbe stato al debutto olimpico, detiene la 15esima prestazione mondiale stagionale nei 200 farfalla, nella medesima specialità vinse l'oro ai World University Games nel 2019. Nulla in merito alla sostanza vietata, in attesa del responso delle controanalisi.

Il neo-presidente della FINA Husain Al-Musallam. "La FINA è grata alla WADA per la sua diligenza nell'assicurare una competizione pulita a Tokyo 2020. In qualità di  firmatari del Codice WADA abbiamo seguito attentamente l'elaborazione delle informazioni fornite a seguito del lavoro dell'unità Indagini e Intelligence della WADA. La FINA rimane pienamente impegnata a proteggere gli atleti puliti e a promuovere una competizione pulita a Tokyo 2020, proprio come facciamo per tutti gli eventi del nostro calendario.”

Immediata la replica della federnuoto russa tramite comunicato stampa sul web.

Il Presidente Vladimir Salnikov “Abbiamo ricevuto la comunicazione da FINA. La Federnuoto di Russia farà tutto il possibile affinché gli atleti possano giustificarsi ed essere in grado di competere ai Giochi Olimpici".

I test della FINA sono gestiti dall' International Testing Agency (ITA) che gestirà anche il programma antidoping di Tokyo 2020 per conto del CIO.

Russia "fuori" dai Giochi per 2 anni.

Il Tribunale dello sport di Losanna nello scorso dicembre aveva confermato la squalifica imposta dalla WADA alla Russia a seguito della manomissione dei dati relativi ai test antidoping processati da RUSADA (Agenzia antidoping russa) presso il laboratorio di Mosca, dimezzandone però di fatto il periodo, dai 4 anni imposti in origine da WADA ai 2 anni del TAS.

In sintesi.

Nel 2016, un’indagine  WADA ha rilevato che più di 1.000 atleti russi in almeno 30 discipline sportive sono stati coinvolti in procedure antidoping sponsorizzate dallo stato dal 2011 al 2015, comprese le Olimpiadi del 2012 e quelle del 2014. Le violazioni hanno portato la WADA a sospendere RUSADA per tre anni. Nell’autunno del 2018 la WADA ha richiesto i dati sui test antidoping del  laboratorio di Mosca scoprendo che i dati erano stati intenzionalmente alterati, di conseguenza WADA ha dichiarato RUSADA non conforme sanzionandola per quattro anni dai principali eventi sportivi, consentendo agli atleti che non hanno mai avuto squalifiche di partecipare alle competizioni sotto la bandiera neutra, a sua volta RUSADA ha rifiutato la sentenza appellandosi alla Corte arbitrale dello sport di Losanna che ha esaminato il caso in un’udienza di quattro giorni dal 2 al 5 novembre scorso a Losanna, da qui è giunto poi il verdetto finale del TAS che ha dimezzato la squalifica precedente.

La Russia ai Giochi come ROC (Comitato Olimpico Russo)

Ecco le regole secondo le quali gli atleti russi potranno prendere parte ai Giochi di Tokyo.

  • Gli atleti russi non coinvolti in casi di doping potranno partecipare sotto il vessillo “ROC” (Comitato olimpico russo)
  • L’acronimo “ROC” dovrà essere utilizzato in tutte le comunicazioni ufficiali, non potrà essere utilizzata la dicitura completa
  • Il logo non dovrà contenere rappresentazioni della bandiera russa
  • Durante le premiazioni sarà esposta una bandiera bianca con il logo ROC
  • Durante le premiazioni non potrà essere suonato l’inno russo; spetta al ROC proporre un tema alternativo che dovrà essere approvato dal Comitato esecutivo del CIO
  • Le divise e l’abbigliamento di gara potranno riportare il solo acronimo
  • Nel caso in cui non fosse possibile rimuovere le parole “Comitato olimpico russo” ad esse andrà affiancata la dicitura “atleta neutrale”

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