Germania. Vasche prefabbricate utili nelle scuole senza piscina, ma limitate per i percorsi avanzati.
Per contrastare il Bädersterben (crisi delle piscine pubbliche) servono investimenti strutturali. La riflessione della federnuoto tedesca.
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In Germania il numero di bambini che sanno nuotare in sicurezza è in calo da anni, principalmente a causa della mancanza di piscine e spazi d’acqua accessibili. Per il Deutscher Schwimm-Verband (DSV) e per il Schwimmverband Nordrhein-Westfalen (SV NRW) non bastano misure temporanee: servono strategie a lungo termine e decisioni politiche concrete.
Dal 2023 in Nord Reno-Vestfalia si è sperimentato un modello innovativo con i container mobili per il nuoto, già sperimentato anche in Svizzera e Russia, che hanno permesso a centinaia di bambini di avvicinarsi all’acqua e imparare le prime abilità natatorie. Tuttavia, queste soluzioni, pur apprezzabili come primo passo, non rappresentano la risposta definitiva al problema.
La Bäderallianz Deutschland, associazione tedesca delle piscine pubbliche, ha pubblicato una valutazione tecnica che evidenzia i limiti strutturali dei container: capienza ridotta, impossibilità di gestire grandi gruppi, e soprattutto mancanza di continuità verso corsi avanzati. In sostanza, i container possono facilitare la prima familiarizzazione con l’acqua, ma non consentono una formazione completa.
Il presidente del DSV, Jan Pommer, ha sottolineato: “I container possono essere un primo tassello nella promozione del nuoto, ma non sostituiscono la necessaria e sistematica formazione in piscine adatte. Il nostro obiettivo resta che dal 2035 ogni bambino in Germania sappia nuotare in sicurezza dopo la scuola primaria.”
Anche il direttore del SV NRW, Frank Rabe, ha ribadito: “Il compito delle nostre federazioni è formare veri nuotatori e sicuri. Per farlo serve una struttura metodica e completa in vasche adeguate. I container non devono essere considerati una soluzione sostitutiva: aiutano, ma mostrano al tempo stesso le carenze strutturali.”
Le richieste della federazione
- Investire nella costruzione e ristrutturazione di piscine per garantire un’educazione natatoria capillare.
- Piani integrati per i comuni: l’uso dei container deve sempre essere collegato a corsi successivi in piscine tradizionali.
- Strategie di finanziamento a lungo termine da parte di Stato, Länder e comuni per coprire il fabbisogno reale di spazi acqua.
In sintesi, i container risultano un valido strumento integrativo, soprattutto nelle scuole prive di piscine, ma non possono sostituire una rete stabile di impianti natatori. La priorità resta costruire un sistema che assicuri a ogni bambino l’accesso a una formazione completa e sicura.
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