Istituzioni sportive
Russia. Obbiettivo 10 milioni di praticanti entro 10 anni.
Partendo dagli attuali 3,3 milioni.
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In Russia si sta affermando un nuovo modello di finanziamento dello sport basato sul “social order”, un insieme di regole, norme, valori e ruoli che supera il sostegno diretto alle strutture e premia invece il servizio realmente erogato e il risultato ottenuto. Nel nuoto questo approccio è particolarmente rilevante, perché saper nuotare in Russia è considerato una competenza salvavita: ogni anno nel mondo si registrano circa 400.000 morti per annegamento, un terzo dei quali riguarda bambini.
Il programma nazionale “Nuoto per tutti”, approvato nel 2024, punta entro il 2030 a insegnare a nuotare a 12,5 milioni di bambini, aumentare a 4 milioni i praticanti regolari e portare l’utilizzo effettivo delle piscine al 90%. Il modello prevede corsi standardizzati da 36 ore, criteri chiari per istruttori e impianti e una valutazione finale delle competenze acquisite. Il principio centrale è che i fondi seguono il bambino: tramite un certificato sociale, le famiglie scelgono dove svolgere il corso, e l’ente erogatore viene pagato solo se il percorso è completato con successo, non in base al numero di lezioni previste.
Questa impostazione si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo degli sport acquatici. Già a settembre, il segretario generale della Federazione russa degli sport acquatici (RFSS), Radmir Gabdullin, aveva indicato un obiettivo di lungo periodo molto ambizioso: portare a 10 milioni il numero di praticanti entro il 2035, partendo dagli attuali 3,3 milioni. Un traguardo che, nei prossimi dieci anni, implicherebbe la triplicazione della base.
Intervenendo al forum “Gambling: contributi per lo sport”, Gabdullin ha spiegato come la federazione stia investendo non solo sull’attività di base, ma anche sulla crescita del pubblico e sull’immagine degli atleti, sottolineando i progressi già visibili. Dal nuoto inizialmente percepito come attività amatoriale, si è passati all’organizzazione di eventi di alto profilo mediatico, come i Campionati russi di Kazan, sostenuti da infrastrutture moderne e da una partecipazione di pubblico in costante aumento.
«Gli stand sono pieni e Match TV ci chiede sempre più contenuti. Il pubblico cresce e questo dimostra che l’obiettivo del nostro presidente, cioè portare più persone allo sport, si sta realizzando. Ora vogliamo continuare su questa strada fino a raggiungere i 10 milioni di praticanti»,
Nel complesso, il social order applicato al nuoto e la strategia federale sul pubblico e sugli eventi disegnano un modello integrato: formazione di massa, misurazione dei risultati e valorizzazione mediatica, con l’obiettivo di rendere gli sport acquatici sempre più accessibili, sostenibili e centrali nella vita sportiva del Paese.
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Partendo dagli attuali 3,3 milioni.
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