Roberto Valori: guidare questo gruppo è una gioia. Lavoriamo per allungare la striscia vincente
Sul bordo vasca della piscina olimpionica del Bella Italia EFA Village di Lignano Sabbiadoro, dopo il direttore tecnico Riccardo Vernole incontriamo anche il presidente della Federazione italiana nuoto paralimpico
Sul bordo vasca della piscina olimpionica del Bella Italia EFA Village di Lignano Sabbiadoro, dopo il direttore tecnico Riccardo Vernole incontriamo anche il presidente della Federazione italiana nuoto paralimpico Roberto Valori.
Buongiorno Roberto, quali sono gli obiettivi di questo collegiale?
Abbiamo voluto iniziare l'anno nuovo con una "scossa" per motivare le ragazze e i ragazzi e dare a tutti un segno di presenza della Federazione: non abbiamo perso un istante per rimetterci al lavoro con l'obiettivo di arrivare ai Mondiali di Manchester nella migliore condizione.
Tokyo è lontana, siete tutti proiettati su Parigi 2024 ma non dimentichiamo che siete la Federazione italiana tornata dal Giappone con il maggior numero di medaglie. Come vive la responsabilità di guidare un movimento così vincente? E come pensa di allungare questa striscia di successi?
La vivo bene naturalmente! Nella consapevolezza che è sempre difficile ripetersi ad altissimo livello, essere alla testa di un movimento così vincente e compatto è una vera gioia. Abbiamo dei tecnici eccezionali, un bravissimo direttore tecnico, una rete di società che svolgono un lavoro straordinario. Tutti diamo il massimo per portare gli atleti a Parigi nelle condizioni migliori.
Per alzare ulteriormente il livello evolveremo il progetto dei nostri campus trasformandoli in academy: momenti dedicati agli atleti non ancora d'élite che insieme ai loro allenatori potranno allenarsi insieme ai nostri tecnici federali per un totale di quattro-cinque incontri l'anno.
Inoltre, guardando dopo Parigi in prospettiva Los Angeles, realizzeremo degli open day su tutto il territorio nazionale, dove saranno invitati tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi al nuoto paralimpico.
Il tutto mantenendo vive le iniziative già consolidate: allenamenti collegiali, World series e così via. Nel complesso stiamo cercando di spingere sull'acceleratore per mantenere e innalzare ulteriormente il livello del nostro movimento, anche tenendo conto di un contesto internazionale sempre più competitivo.
Come esce il movimento da tre anni di Covid, in termini di società affiliate e atleti tesserati?
Abbiamo come tutti subito un calo pesante nel periodo acuto della pandemia, ma direi che la macchina FINP sta ripartendo come, mi pare senza voler peccare di ottimismo, sta ripartendo l'intero paese. Nei nostri incontri vediamo molte facce nuove che si affiancano ai campionissimi e quindi sono molto ottimista, anche alla luce dei confronti con gli altri colleghi presidenti.
Come tutti gli sport non mainstream, anche il nuoto paralimpico ha dei picchi di visibilità in occasione dei grandi eventi, i Giochi in particolare, seguiti da periodi di oblio mediatico. Cosa manca, se manca, al vostro movimento per spiccare il definitivo salto di qualità anche a livello mediatico?
Ragionevolmente dobbiamo prendere atto che, vuoi o non vuoi, si tratta di uno sport minore e come tale è più difficile che abbia i riflettori puntati addosso. Stiamo però predisponendo una nuova e più efficace strategia di comunicazione, valorizzando i nostri campioni insieme agli atleti meno conosciuti ma che hanno tante storie da raccontare: storie interessanti, perché abbiamo la doppia fortuna di avere nelle nostre squadre ragazze e ragazzi davvero in gamba, con ottimi risultati anche nello studio e che nella vita hanno affrontato e vinto molte battaglie.
Il tutto nella consapevolezza che siamo in Italia e il calcio la farà sempre da padrone.
Foto dell’amico ©Pietro Rizzato, che ringraziamo come sempre per la disponibilità. Trovate i suoi lavori sul sito ufficiale.
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