Durante l’assemblea generale dell’ANOC (Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali) tenutasi a Seul dal 18 al 21 ottobre,
Thomas Bach,
presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), si è interrogato sulla questione riguardante Russia e Bielorussia: i due Paesi, infatti, sono stati esclusi dalle competizioni sportive internazionali a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.
Il ruolo del CIO, come possiamo leggere nella Carta Olimpica, è quello di gestire la diffusione dell’olimpismo garantendo azioni in favore della pace, agendo contro ogni forma di discriminazione e opponendosi ad ogni forma di strumentalizzazione politica.
Le sanzioni, secondo Bach, dovrebbero colpire solo i diretti responsabili della guerra.Gli atleti russi non sono colpevoli; per questo motivo, l’idea sarebbe quella di farli partecipare alle competizioni sotto bandiera neutrale.Il pensiero di Bach è condiviso da gran parte dei rappresentanti dei NOC (Comitato Olimpico Nazionale) di diverse nazioni, che vorrebbero poter riconsiderare la posizione del CIO nei confronti degli atleti russi e bielorussi
Tuttavia, considerando gli ideali espressi nella Carta Olimpica la situazione attualmente rappresenta un
“dilemma irrisolvibile”
: gli atleti non dovrebbero mai essere vittime delle politiche del proprio governo; d’altra parte, il Comitato non è in grado di garantire una competizione pacifica in una situazione delicata come questa.
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