Una donna al timone dei Giochi.
Impatto concreto sulla rappresentanza femminile nello sport internazionale.
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Il 24 giugno, l’ex nuotatrice olimpica Kirsty Coventry, 41 anni, originaria dello Zimbabwe e vincitrice di medaglie d’oro ai Giochi, è stata eletta decima presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Si tratta della prima donna nella storia ultracentenaria dell’organizzazione a ricoprire questo ruolo.
La sua elezione rappresenta una pietra miliare per il movimento olimpico, storicamente dominato dagli uomini, e corona le speranze di molti membri del CIO che da anni auspicavano una guida femminile.
Una delle protagoniste di questo cambiamento è Anita DeFrantz, membro del CIO dal 1986 e prima vicepresidente donna nel 1997. DeFrantz ha sostenuto a lungo Coventry, riconoscendo nella sua nomina «un segnale forte e positivo al mondo». Nonostante le difficoltà fisiche, si è recata in Grecia per sostenere la sua candidatura a marzo scorso.
Negli ultimi anni, grazie anche alla spinta dell'ex presidente Thomas Bach (in carica dal 2013), il numero di donne nel CIO è aumentato notevolmente (da 5 a oltre 40). Questo cambiamento ha contribuito in modo decisivo all’elezione di Coventry.
La sua nomina arriva in un momento simbolico per il movimento olimpico: se nel 1896 ad Atene nessuna donna partecipò ai Giochi, nel 2024 a Parigi è stata raggiunta per la prima volta la parità di genere tra uomini e donne negli atleti partecipanti. Nel 2028 a Los Angeles, è previsto addirittura un leggero sorpasso numerico delle atlete donne.
Il CIO apre così un nuovo capitolo all’insegna dell’equità e della modernità, guidato da una leader che incarna perfettamente le sfide e i valori dello sport del XXI secolo.
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