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PT Paolo Tondina |   / Rubriche  / Amarcord

Le ragazze del crawl: Annette Kellermann

In Australia le donne iniziarono a nuotare nonostante restrizioni e ostacoli sociali, organizzando federazioni femminili con gare segregate per mantenere il "decoro". I costumi pesanti e coprenti rendevano però difficile il movimento in acqua.

Anche in Australia all’inizio non fu facile per le ragazze del crawl. In principio nessuno voleva che le donne nuotassero, anche se nessuno poteva impedirlo del tutto. Nei primi tempi della colonia australe le donne facevano il bagno di nascosto. Di giorno, infatti, era proibito. Ma il caldo era terribile, l’acqua in casa costava troppo e l’oceano era grande. Nel momento in cui arrivarono i bagni pubblici, a metà 800, alle donne furono riservati dei piccoli spazi. Generalmente potevano entrare in acqua dalle dieci a mezzogiorno, quando gli uomini non c’erano. Quando finalmente divennero nuotatrici per esistere dovettero organizzare federazioni tutte al femminile. Un’associazione nacque nel Victoria. Un’altra nel Nuovo Galles del Sud. Un’altra ancora nel Queensland. La completa segregazione dagli uomini durante le gare, fu la loro soluzione per salvarsi dal problema del “decoro”. Non c’era niente d’indecente se nessun maschio poteva guardare. Quindi nessun dirigente, né giornalista, né fotografo era presente durante le competizioni: solo donne. Indecenti erano invece i costumi che dovevano indossare. Dovendo coprire il più possibile avevano gonnelline, maniche e gambali. Un vero incubo per spostarsi in acqua.

"Solo uno storpio può comprendere"

Tra le australiane più intraprendenti dei primi anni di quel nuoto, ci fu sicuramente Annette Kellermann di Sidney. Bambina gracile e sempre malata, da piccola aveva contratto la poliomielite. I segni di quella malattia si erano impressi nelle sue gambe. Fino a sette anni per stare in piedi dovette indossare tutori d’acciaio, alla Forrest Gump. Poi, passò alle stampelle. Il nuoto fu una conquista. Piccolissima, infatti, per cercare di tenerla in piedi, fu portata dai genitori ai bagni dei Cavill, a Lavender Bay. Percy Cavill le insegnò a nuotare. "Solo uno storpio può comprendere la gioia immensa che provavo", avrebbe detto da grande. Stare in acqua divenne la sua fonte di libertà. Così, una volta imparato, la si trovava a nuotare dappertutto, in qualsiasi momento, in ogni circostanza.

Annette Marie 

Annette Marie Sarah Kellermann, la futura “Venere Divina”, nasceva a Marrickville, un sobborgo di Sidney, il 6 luglio del 1886. I genitori erano musicisti. Il padre Frederick era un violinista e la madre Alice Charbonnet, una pianista. La sua gioventù fu sofferta e il nuoto fu un sollievo. A 15 anni, grazie al nuoto buttò via le stampelle e ottenne un corpo che piaceva agli uomini. Così divenne nuotatrice, ma anche attrice. Faceva la “sirene” e altri mille giochi di abilità in acqua.

Nuotatrice 

Freddie Lane, il campione olimpico di Parigi, l’aveva presa sotto la sua ala. Così aveva imparato il suo trudgen a gambata stretta, con il quale aveva inanellato una serie formidabile di vittorie. Nel 1902 era arrivata al titolo nazionale delle 100 iarde col fantastico tempo di un minuto e diciotto. Tanto per capire, in Inghilterra, la signora Scott, lo stesso anno, aveva vinto il titolo più importante al mondo, il titolo ASA, con 1’25. Non molto dopo quel successo, Annette si buttò sulle distanze facendo subito il record del mondo del miglio, in 28 minuti. A 17 anni i suoi record mondiali erano molti e la sua velocità faceva paura agli uomini. 

Professionista 

I suoi successi fecero pensare alla famiglia che potesse vivere da professionista. Così il padre le fece firmare un contratto con l'acquario di Melbourne per fare la “sirena”. Ogni giorno, per cinque sterline a settimana, s’immergeva in una vasca di vetro da venti metri insieme ai pesci, e faceva incredibili evoluzioni acquatiche, che lasciavano di stucco gli avventori. Nel 1904, dopo un giro delle capitali, portò il suo spettacolo in Inghilterra (decise il padre). L’anno dopo fece una gara da sette miglia nella Senna, insieme agli uomini e arrivò terza. Nel frattempo era diventata così famosa che ogni sua apparizione si trasformava in show.

Tamigi e Manica

Quando era a Londra nuotò nel Tamigi dal ponte di Putney a Blackwall. Nei ventisette chilometri di gara una folla entusiasta la seguiva per incitarla. L’impresa fu notata da Lord Northcliffe, il direttore del Daily Mail, che le fece un contratto per attraversare la Manica. Sei uomini firmarono con lei come rivali. Il tentativo fallì, ma Annette fu l’ultima ad abbandonare la prova. Così il suo prestigio accrebbe ulteriormente. Tra l’altro la tentata impresa le fece guadagnare ugualmente 60 sterline, che non era certamente un male.

Diva

Dopo quel tentativo le arrivarono offerte dappertutto. Divenne una celebrità e si esibì ovunque. Fu invitata anche a nuotare per il principe di Galles (il futuro Giorgio V) nel suo Club esclusivo. A Melbourne riprese le dimostrazioni nei bagni della città e fece ancora la “sirena” per il centro d’intrattenimento di Princes Court. In aggiunta mise insieme altri spettacoli coi pesci nella vasca dell'acquario. La “regina delle sirene” nel 1906 tornò ancora in Europa. Due anni dopo si recò in America. Arrivò in America a metà del 1907 e l'anno successivo era già sulla copertina di Variety. A 21 anni recitava allo State Fair di Chicago, guadagnando la bella cifra di 2000 dollari a settimana. Nel suo tour aveva riempito teatri sia negli USA che in Canada, non solo con le esibizioni di nuoto, ma anche con prove di equilibrismo sul filo e acrobazie d’ogni genere. Nel 1910 era considerata la quarta artista di vaudeville più pagata del paese.  

Costumi e “costumi”.

L’epoca di Annette fu un periodo di bigottismo esasperante. Ogni suo gesto, quindi, non poteva che suscitare lo scandalo dei benpensanti e la riprovazione generale. Probabilmente l’avrebbero attaccata anche se avesse indossato uno scafandro. Ma Annette voleva muoversi in acqua, non soffocare, ed era decisamente una donna libera. Così si dotò dell’abito che le serviva: un costume intero con braccia nude, gambe nude e una vestibilità adatta al movimento. La cosa naturalmente fece molto rumore. Durante il viaggio negli Stati Uniti, nel 1907, su una spiaggia del Massachusetts, fu anche arrestata per averlo indossato e portata “dentro” per “indecent exposure”. Tutto quel trambusto, che alcuni però, bisogna dire, considerano inventato ad arte, si trasformò in ulteriore fama.

The Perfect Formed Woman

Nel 1908 un professore di Harvard annunciò che Annette Kellermann era "la donna perfetta". Aveva misurato migliaia di donne e il suo corpo era il più simile a quello della Venere di Milo. Così il padre, sempre attento a farsi pubblicità, cambiò nome allo spettacolo che divenne The Perfectly Formed Woman”. La donna perfetta non poteva sfuggire ad Hollywood che la prese per farne una volta “Una figlia degli dei”, un’altra “il dono della giovinezza”, un’altra ancora “la sirena del mare”, la “figlia di Nettuno”, la “regina del mare” e altri ruoli, naturalmente di donna fatale. Col cinema consacrò la sua notorietà dappertutto, portando il suo numero da sirena sullo schermo. Fu la prima australiana a recitare in un film americano, protagonista di film avventurosi in cui l’audace eroina eseguiva le acrobazie che lei aveva sempre fatto. Nel film the Queen of the Sea, del 1918, fece un tuffo da 20 metri d’altezza partendo da un filo teso, svolazzando in mezzo alle rocce. Era il tripudio del suo successo. Quel film, tra l’altro, fu prodotto dal leggendario William Fox, che aveva appena fondato quella Fox Corporation che sarebbe poi diventata la 20th Century Fox.

in acqua fino all’ultimo

Famosissima e abile, Annette fu una leggenda, una pioniera, una vera diva. Riuscì a farsi un nome col suo corpo, eppure non si lasciò mai ridurre ad un semplice corpo. Impersonò piuttosto il rapporto di libertà possibile di una donna col suo corpo. Per questo il suo successo durò a lungo. Infatti continuò ad esibirsi fino agli anni quaranta, quando ormai si avvicinava ai sessant’anni. Ma il nuoto era il catalizzatore di quel rapporto. Di fatti continuò ad esercitarsi nel nuoto anche dopo il suo ritiro dalle scene. Non smise mai. Morì a Southport, nel Queensland, il 5 novembre 1975, a 89 anni e come una vera regina del mare le sue ceneri furono sparse nell’oceano, sopra la grande barriera corallina.

Diva

Dopo quel tentativo le arrivarono offerte dappertutto. Divenne una celebrità e si esibì ovunque. Fu invitata anche a nuotare per il principe di Galles (il futuro Giorgio V) nel suo Club esclusivo. A Melbourne riprese le dimostrazioni nei bagni della città e fece ancora la “sirena” per il centro d’intrattenimento di Princes Court. In aggiunta mise insieme altri spettacoli coi pesci nella vasca dell'acquario. La “regina delle sirene” nel 1906 tornò ancora in Europa. Due anni dopo si recò in America. Arrivò in America a metà del 1907 e l'anno successivo era già sulla copertina di Variety. A 21 anni recitava allo State Fair di Chicago, guadagnando la bella cifra di 2000 dollari a settimana. Nel suo tour aveva riempito teatri sia negli USA che in Canada, non solo con le esibizioni di nuoto, ma anche con prove di equilibrismo sul filo e acrobazie d’ogni genere. Nel 1910 era considerata la quarta artista di vaudeville più pagata del paese.  

Costumi e “costumi”.

L’epoca di Annette fu un periodo di bigottismo esasperante. Ogni suo gesto, quindi, non poteva che suscitare lo scandalo dei benpensanti e la riprovazione generale. Probabilmente l’avrebbero attaccata anche se avesse indossato uno scafandro. Ma Annette voleva muoversi in acqua, non soffocare, ed era decisamente una donna libera. Così si dotò dell’abito che le serviva: un costume intero con braccia nude, gambe nude e una vestibilità adatta al movimento. La cosa naturalmente fece molto rumore. Durante il viaggio negli Stati Uniti, nel 1907, su una spiaggia del Massachusetts, fu anche arrestata per averlo indossato e portata “dentro” per “indecent exposure”. Tutto quel trambusto, che alcuni però, bisogna dire, considerano inventato ad arte, si trasformò in ulteriore fama.

The Perfect Formed Woman

Nel 1908 un professore di Harvard annunciò che Annette Kellermann era "la donna perfetta". Aveva misurato migliaia di donne e il suo corpo era il più simile a quello della Venere di Milo. Così il padre, sempre attento a farsi pubblicità, cambiò nome allo spettacolo che divenne The Perfectly Formed Woman”. La donna perfetta non poteva sfuggire ad Hollywood che la prese per farne una volta “Una figlia degli dei”, un’altra “il dono della giovinezza”, un’altra ancora “la sirena del mare”, la “figlia di Nettuno”, la “regina del mare” e altri ruoli, naturalmente di donna fatale. Col cinema consacrò la sua notorietà dappertutto, portando il suo numero da sirena sullo schermo. Fu la prima australiana a recitare in un film americano, protagonista di film avventurosi in cui l’audace eroina eseguiva le acrobazie che lei aveva sempre fatto. Nel film the Queen of the Sea, del 1918, fece un tuffo da 20 metri d’altezza partendo da un filo teso, svolazzando in mezzo alle rocce. Era il tripudio del suo successo. Quel film, tra l’altro, fu prodotto dal leggendario William Fox, che aveva appena fondato quella Fox Corporation che sarebbe poi diventata la 20th Century Fox.

in acqua fino all’ultimo

Famosissima e abile, Annette fu una leggenda, una pioniera, una vera diva. Riuscì a farsi un nome col suo corpo, eppure non si lasciò mai ridurre ad un semplice corpo. Impersonò piuttosto il rapporto di libertà possibile di una donna col suo corpo. Per questo il suo successo durò a lungo. Infatti continuò ad esibirsi fino agli anni quaranta, quando ormai si avvicinava ai sessant’anni. Ma il nuoto era il catalizzatore di quel rapporto. Di fatti continuò ad esercitarsi nel nuoto anche dopo il suo ritiro dalle scene. Non smise mai. Morì a Southport, nel Queensland, il 5 novembre 1975, a 89 anni e come una vera regina del mare le sue ceneri furono sparse nell’oceano, sopra la grande barriera corallina.

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