Le pioniere del Titolo IX

In occasione del premio per la Nuotatrice di high school dell’anno, la rivista Swimming World Magazine ricorda due pioniere del nuoto al femminile: Donna de Varona e Sandra Bucha. Scrive Bruce Wigo su SWM:

Per la maggior parte della sua storia, perlomeno in Europa, il nuoto, come ogni altra forma di esercizio fisico, era un affare da uomini. Ma con l’inizio dei soggiorni balneari di massa ci si rese conto che le donne annegavano in misura sproporzionatamente maggiore degli uomini. Divenne così evidente che il nuoto era ben più di uno sport, e le donne iniziarono a reclamare il proprio diritto a nuotare, per potersi salvare in caso di necessità.

Dopo essere state ammesse agli stabilimenti balneari, alcune donne vollero prendere parte alle competizioni – come gli uomini. La Amateur Athletic Union organizzava un campionato nazionale maschile di nuoto dal 1876, mentre le donne dovettero attendere fino al 1916.

La prima università a offrire un programma di nuoto fu la University of Pennsylvania nel 1897. Altri college seguirono, e nel giro di pochi anni nacquero le prime leghe e i primi campionati – per uomini. Nel 1937, la NCAA riconobbe ufficialmente lo sport del nuoto maschile. Dal 1917 al 1980 la NCAA pubblicava una guida che riportava tutti i risultati del nuoto di high school e di college – ancora, maschili.

Se gli USA poterono fregiarsi di molte delle migliori nuotatrici mondiali  fu grazie all’attività dei club, non del sistema scolastico. Pochissime scuole offrivano infatti programmi di sport femminili fino all’approvazione del Titolo IX, una pietra miliare della legislazione americana.

La spinta verso il disposto legislativo che impose la parità di genere nell’accesso allo sport scolastico prende le mosse da un’inchiesta del Saturday Evening Post del 1964, che riportava in copertina i due nuotatori olimpionici Donna de Varona e Don Schollander.

L’articolo completo su Swimming World Magazine di Agosto

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