Sun Yang 2007-2019. Carriera finita?

Ancora non lo sappiamo. Siamo al primo grado di giudizio. La parola fine non è ancora scritta, anche se otto anni sono un macigno.

Di che carriera parliamo?

Il cinese ha attraversato l’epoca gommata, un discreto numero di generazioni di mezzofondisti (in questi giorni ne parlava su Facebook il nostro “Scienzy”, Federico Colbertaldo, che lo affrontò alla fine del decennio scorso) ed è approdato ai giorni attuali, con un carico infinito di accuse e di dubbi mai dissipati. La “macchina perfetta” dei 400-800-1500SL, forse troppo. Una sorta di prodotto di laboratorio, figlio della chimica e della cortina fumogena che nasconde ogni attività – sportiva e non – del regime cinese. Noi, di tutto questo, abbiamo tanti ricordi, a partire dagli stupefacenti anni Settanta/Ottanta del team DDR femminile, le valchirie. Ma stiamo parlando di voci. Di fatti e di squalifiche effettive c’è poco. Giusto qualcosa nel 2014, tenuto nascosto il più possibile. Sono certamente più rimarchevoli gli scivoloni di molti suoi avversari: Park, Mellouli, Dwyer.

A ogni modo, non è mia intenzione addentrarmi in questo territorio minato. Evito. Il mio intento è solo quello di dare i numeri.

Sun Yang nasce il 1° dicembre 1991.

Esordisce nelle grandi competizioni internazionali ai mondiali di Melbourne, a marzo del 2007, quando di anni ne ha 15. Arriva 32° nei 400SL in 3.56,11, gara vinta da Park in 3.44,30, seguito da Hackett in 3.45,12, Prilukov in 3.45,47 e con Colbertaldo 5° in 3.48,01 (NB: Thorpe vinse i 400SL a Perth 1998 a 15 anni, in 3.46,29). Negli 800SL è 23° in 8.08,12. La gara è vinta dal polacco Stanczyk (7.47,91), seguito da Stevens (7.48,67) e Colbertaldo (7.49,98). Altra nota: dagli ordini di arrivo è stato cancellato Mellouli, per doping.

L’anno successivo partecipa alle olimpiadi di casa. Nei 400SL è 28° in 3.50,90. La finale è dominata da Park in 3.41,86 su Zhang (3.42,44) e Jensen (3.42,78). Nei 1500 arriva la prima finale, conquistata grazie al 7° crono delle batterie (14.48,39). In finale è 8° in 15.05,12, mentre vince il discusso tunisino Mellouli (14.40,84) davanti ad Hackett (14.41,53) e Cochrane (14.42,69). Viene schierato anche nella 4x200SL che giunge decima in 7.13,57. Completa la sua frazione lanciata in 1.48,73.

A Roma 2009 arriva anche il tempo delle medaglie. Nei 400SL non è ancora competitivo. Chiude 18° in 3.47,51. La finale è la più veloce di sempre: Biedermann (3.40,07 WR) precede Mellouli (3.41,11) e Zhang (3.41,35). Nei 1500SL domina le batterie in 14.54,54. In finale è 3° in 14.46,84, alle spalle di Mellouli (14.37,28) e Cochrane (14.41,38) e davanti al nostro Colbertaldo (14.48,28). Pizzetti è 8° in 15.19,38. Apre poi la 4x200SL (quindicesima) cinese con un pessimo 1.51,30.

A Shanghai 2011 il registro cambia. Nei 400SL domina le batterie in 3.44,87. In finale cede solo al solito Park (3.42,04) in 3.43,24, precedendo Biedermann (3.44,14). Negli 800 non c’è storia. 7.45,29 in batteria e 7.38,57 in finale, per precedere Cochrane (7.41,86) e Kis (7.44,94). Idem per i 1500: 14.48,13 e poi 14.34,14 (WR con l’ultimo 50 completato in un terrificante 25,9), davanti a Cochrane (14.44,46) e Kis (14.45,66). Tra i testimoni oculari dell’impresa c’è anche il nostro Pizzetti, 7° in 15.15,81. C’è anche la 4x200SL (terza in 7.05,67), trascinata sul podio con un 1.45,14 lanciato, alle spalle di USA (7.02,67) e Francia (7.04,81).

SUN Yang CHN gold medal
swimming
Men’s 200m freestyle final
day 12 25/07/2017
XVII FINA World Championships Aquatics
Photo © Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto

 

A Londra 2012 c’è la consacrazione olimpica. Fa i 200SL (batterie e semifinali 1° in 1.46,24 e 1.45,61) e si arrende solo al fenomeno Agnel (1.43,14). Arriva all’argento assieme a Park (1.44,93). Nei 400SL non c’è storia a partire dal mattino (3.45,07). In finale va molto vicino al WR di Biedermann con un 3.40,14. Gli altri sono lontani, in 3.42,06 (Park) e 3.44,69 (Vanderkkay). Nei 1500 il WR non sfugge. Dopo le batterie in 14.43,15, domina in 14.31,02 davanti a Cochrane (14.39,63) e Mellouli (14.40,31). Nel frattempo cominciano a presentarsi le prime nubi foriere di tempesta: il diciassettenne Paltrinieri è 5° in 14.51,92. Non dimentichiamo il bronzo della 4x200SL, in 7.06,30 (1.45,55 lanciato), ancora alle spalle di USA (6.59,70) e Francia (7.02,77).

A Barcellona 2013 rinuncia ai 200SL e arrivano i 3 ori nei 400-800-1500. Nei 400 fa 3.44,67 in batteria e 3.41,59 in finale, sufficiente per precedere Hagino (3.44,82) e Jaeger (3.44,85). Negli 800 fa 7.49,37 e 7.41,36. Precede McBroom (7.43,60) e Cochrane (7.43,70). Paltrinieri è 6° in 7.50,29. Nei 1500 14.54,65 e 14.41,15, precedendo faticosamente Cochrane (14.42,48) e Paltrinieri (14.45,37). Infine, trascina la Cina sul podio della 4×200 con una frazione lanciata in 1.43,14. I cinesi chiudono in 7.04,74, dietro a USA (7.01,72) e Russia (7.03,92) ma davanti alla Francia di Agnel e Stravius (7.04,91).

Ma veniamo a Kazan 2015 e al “fattaccio” dei 1500. Nei 200 fa batterie e semifinali tranquillamente (1.46,00 e 1.46,17). In finale controlla e perde di 6 centesimi (1.45,20). Vince Guy in 1.45,14. Al bronzo arriva Biedermann (1.45,38). Nei 400SL (3.44,99 in batteria) vince in 3.42,58 su Guy (3.43,75) e Cochrane (3.44,59). Gli 800 sono una battaglia. Dopo una batteria nascosta (6° in 7.47,87), vince una gara a inseguimento in 7.39,96, davanti alla “lepre” Paltrinieri (7.40,81) e a Horton (7.44,02). Nelle batterie dei 1500 è 3° in 14.55,11 (Paltrinieri è 1° in 14.51,04). Il giorno dopo litiga in vasca di riscaldamento con mezza squadra brasiliana. Poi, il buio. Senza avvertire, non si presenta ai blocchetti della finale dove Greg lo attende al varco e dove metà dei concorrenti ha impostato la propria strategia su di lui. La finale è surreale, la fanno in sette e nessuno capisce nulla. Vince comunque Paltrinieri (forse la gara più difficile della sua vita) in 14.39,67 davanti a Jaeger (14.41,20) e Cochrane (14.51,08). I tempi è meglio non guardarli. Da qui in poi i 1500 scompaiono dai radar del cinese.

A Rio 2016 le incognite sono tante. C’è il rischio di tornare senza ori. Nei 200SL domina batterie e semifinali (1.45,75 e 1.44,63). In finale la gara è molto tattica e non ha bisogno di forzare. Vince in 1.44,65 davanti a Le Clos (1.45,20) e Dwyer (1.45,23). Nei 400 sono dolori. Batterie anonime in 3.44,23 e finale tiratissima con Mack Horton che lo batte sul suo terreno, la progressione finale (3.41,55 contro 3.41,68). Il nostro Detti è 3° in 3.43,49. Si presenta anche nei 1500, ma per fare il bagnetto in 15.01,97 (16°). La finale è l’apoteosi degli italiani: Paltrinieri 14.34,57 – Jaeger 14.39,48 – Detti 14.40,86.

SUN Yang CHN
swimming
Men’s 200m freestyle heats
day 11 24/07/2017
XVII FINA World Championships Aquatics
Photo © Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto

 

A Budapest 2017 c’è il ritorno. Si conferma nei 200SL (batterie e semi in 1.45,78 e 1.45,24), vincendo la finale in 1.44,39 seguito da Haas (1.45,04) e Krasnykh (1.45,23). Si riprende i 400SL, complice un Horton sottotono: 3.44,55 in batteria, poi uno splendido 3.41,38 in finale. Horton fa 3.43,85, Detti 3.43,93.  Partecipa infine agli 800SL (7.49,28 in batteria, 7.48,87 per il 5° posto della finale) dominati da Detti (7.40,77) su Wojdak (7.41,73) e Paltrinieri (7.42,44).

Ultimo capitolo: Gwangju 2019. I 200SL non sono scontati. Dopo i soliti turni preliminari condotti senza patemi (1.46,22 e 1.45,31), in finale perde il duello diretto con Rapsys che viene però squalificato perché in movimento nella fase di partenza. I problemi non terminano neppure sul podio dove subisce l’atteggiamento di Scott che si rifiuta di fargli compagnia. Il podio è a 4: Sun 1.44,93 – Matsumoto 1.45,22 – Malyutin e Scott 1.45,63. Megli si ferma poco sotto in 1.45,67.

Vittoria netta nei 400SL. E stessi problemi sul podio, ma con Horton. Dopo le batterie in 3.44,10, in finale vince in un normalissimo 3.42,44, seguito da Horton (3.43,17) e Detti (3.43,23). Lo stesso podio dal 2016. Il nostro De Tullio è 5° in 3.44,86.

C’è anche il tempo per partecipare agli 800SL. 7.48,12 per qualificarsi (8° tempo) e 7.45,01 per il 6° posto, preceduto da Paltrinieri (7.39,27), Christiansen (7.41,28), Aubry (7.42,08). Detti è solo 5° in 7.43,89. Il cinese fa anche la 4x200SL, sia in batteria (1.46,08 lanciato per il 7.07,05) che in finale (1.44,96 per il 6° posto in 7.04,74). Vince l’Australia (era dal 2003 che non succedeva) in 7.00,85, davanti a Russia (7.01,81), Usa (7.01,98) e Italia (7.02,01).

Ora possiamo solo rimanere in attesa dei tribunali.

Foto Copertina © Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Inside

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