Tokyo 2020ne… Ma con quali dirigenti?

Sulle pagine del Corriere della Sera di ieri, Franco Carraro, membro onorario del CIO, pone l’attenzione sulla necessità di riorganizzare ed uniformare le procedure di assegnazione delle cariche in seno al governo dello sport olimpico, internazionale e nazionale, per evitare che ciascuno agisca per conto proprio determinando il caos.

Massimo Bonnarigo, il giornalista che ha firmato l’articolo, inizia ricordando la regola numero uno “durante le grandi crisi economiche e sanitarie evitare quelle politiche, perché i problemi (già gravi) potrebbero amplificarsi”.

Per statuto, i governi dello sport vengono rinnovati alla fine del quadriennio olimpico, più precisamente nei mesi successivi allo svolgimento dei Giochi; il posticipo di un anno (quinquennio) delle Olimpiadi apre uno scenario che non ha precedenti nella storia olimpica ed è di complessa interpretazione e regolamentazione.

Nel giugno del 2021 è prevista l’elezione del Presidente del CIO che potrebbe veder succedere qualcun altro al posto dell’attuale Thomas Bach, il che determinerebbe un passaggio di testimone da chi ha preso una decisione senza precedenti a chi al posto suo si troverà a dover rappresentare l’istituzione in un momento delicatissimo, la medesima situazione potrebbe verificarsi con le federazioni internazionali e conseguentemente con il rinnovo delle cariche nazionali, le cui elezioni sarebbero in programma a partire dal prossimo mese di ottobre.

Il CIO ha la possibilità di agire sulle regole e rimandare le elezioni ma non ha poteri formali sulle elezioni federali, potrebbe però spingere in questa direzione influenzando l’attuale dirigenza dello sport internazionale in virtù del possibile congelamento dei loro mandati per un anno.

Molto probabilmente nelle prossime settimane si animerà la discussione in merito al posticipo o meno del rinnovo delle cariche federali; sul tema abbiamo sentito Antonello Panza (nella foto), Segretario generale della Federazione italiana nuoto:

Premetto che il parere che mi viene chiesto verte su un tema che oggi non è prioritario per il mondo dello sport.
Tuttavia è corretto interrogarsi sugli effetti che la straordinarietà del momento determina su passaggi fondamentali per il democratico funzionamento delle organizzazioni sportive di vertice.
Detto ciò il mio pensiero è che, in assenza di precedenti, occorra soprattutto ricorrere ad un grande esercizio di buon senso e spirito pratico. Il che mi porta a ritenere che la soluzione più ragionevole, che presuppone passaggi normativi, é quella di derogare l’attuale quadro regolamentare e posporre la celebrazione delle assemblee elettive a dopo lo svolgimento delle prossime Olimpiadi.
Il motivo è semplice poiché attiene alla necessità di garantire la continuità di conduzione politico sportiva e tecnica fino al compimento del ciclo olimpico, che rappresenta anche l’ideale punto di arrivo di una programmazione pluriennale che deve essa stessa la base di valutazione del corpo elettorale sportivo, chiamato al rinnovo dei propri Organi direttivi.

 

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