“Il futuro è l’isolamento”

A chi non avesse ancora compreso il panorama che si stende davanti allo sport di base suggeriamo la lettura di questa intervista a Patrizia Laurenti, professoressa associata di igiene dell’Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma (il grassetto è nostro).

Il nostro futuro sarà la distanza: evitare gli assembramenti, dimenticare iniziative sportive, sociali, culturali in cui ci si possa trovare in tanti, dalla scuola ai centri estivi. La vedo molto difficile che si possano realizzare iniziative di servizio di qui a pochi mesi. Dovremo continuare a vivere rispettando la distanza e portando le mascherine correttamente al di sopra del naso per un bel po di tempo. E non ci dimentichiamo l’igiene delle mani teniamo sempre un gel in borsa, anche dopo aver tolto la mascherina, conviene usarlo. Poi vediamo cosa ci proporrà il Governo, la strada è abbastanza chiara, riaprire alcune attività produttive per i motivi sociali ed economici che abbiamo presenti.

[Il virus] ci accompagnerà, diminuirà la circolazione ma non sparirà, tutti speriamo in questo vaccino. Non potremo di fatto mai abbassare la guardia (…) la vaccinazione influenzale avrà un ruolo importante per evitare confusione, dunque per favore vacciniamo gli ultra 65enni, gli operatori sanitari e le altre fasce della popolazione che ci rientrano per evitare confusione epidemiologica e diagnostica quando si dovesse rinfocolare il virus.

È possibile che avremo meno restrizioni, non zero. Niente concerti per esempio. Il bagno al mare? Nel rispetto della distanza, evitando assembramenti, anche gli stabilimenti balneari dovranno ricollocare gli ombrelloni, in base alle distanze, dovremo modificare il nostro modo di vivere.

In attesa che il governo deliberi in via definitiva su queste materie, è quindi utile che il mondo dello sport di base, e delle discipline natatorie in particolare, inizi a riconsiderare drasticamente il proprio modello di sviluppo e sostenibilità.

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Ph. ©Pablo Garcia Saldana @Unsplash

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