La Torta Olimpica dal 1992 al 2016 – Parte 4

Continua l’analisi di Massimo Anelli con la pubblicazione della quarta fetta della Torta Olimpica, a fondo pagina le precedenti proposte.

La Torta Olimpica dal 1948 al 2016 (Una fetta al giorno)

FETTA NUMERO 4: 1992-2016

FINALISTI

NAZIONE FINALISTI PERCENTUALE
USA 330 18,5%
AUS 210 11,8%
JPN 127 7,1%
GER 109 6,1%
GBR 104 5,8%
RUS/URS/EUN 103 5,8%
CHN 97 5,4%
CAN 70 3,9%
FRA 68 3,8%
ITA 66 3,7%
HUN 63 3,5%
NED 56 3,1%
RSA 40 2,2%
SWE 39 2,2%
BRA 34 1,9%
DEN 28 1,6%
ROU 27 1,5%
POL 27 1,5%
ESP 21 1,2%
UKR 20 1,1%

 

Con il 1992 inizia il periodo della democrazia del nuoto. Gli Stati Uniti crollano sotto quota 20%, l’Australia si riprende la seconda posizione e, soprattutto, riemerge una potenza storica del nuoto: il Giappone. Con il crollo del blocco sovietico scompare la Germania Est (ma la Germania unita non se ne può avvantaggiare per ovvi motivi). Scompare anche l’URSS, che si suddivide in una quindicina di stati, molti dei quali con una dignitosa presenza nelle piscine, a partire dall’Ucraina e dalle repubbliche baltiche. C’è la grandissima EUN del 1992 e c’è la Russia, che non conferma le premesse, anzi, si dibatte spesso nelle pesanti problematiche connesse al doping di stato. Infine, in maniera progressiva, inizia a sentirsi anche il peso relativo della Cina.

PUNTI

NAZIONE PUNTI PERCENTUALE
USA 1.879 26,4%
GDR 1.027 14,4%
RUS/URS/EUN 735 10,3%
AUS 637 8,9%
CAN 461 6,5%
GER 448 6,3%
GBR 350 4,9%
NED 262 3,7%
SWE 216 3,0%
HUN 192 2,7%
FRA 123 1,7%
ITA 117 1,6%
JPN 116 1,6%
BRA 72 1,0%
ROU 55 0,8%
CHN 46 0,6%
BUL 42 0,6%
NZL 42 0,6%
MEX 36 0,5%
SRB/YUG 32 0,4%

 

Anche la classifica a punti conferma il trend dei finalisti. E’ sufficiente analizzare l’indice di qualità per capirlo.

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 1,3
NED 1,1
AUS 1,1
CHN 1,0
HUN 1,0
GER 1,0
SWE 1,0
FRA 1,0
RUS/URS/EUN 1,0
RSA 1,0
ITA 0,9
CAN 0,9
ESP 0,8
BRA 0,8
JPN 0,8
GBR 0,8
UKR 0,8
ROU 0,7
POL 0,7
DEN 0,6

 

Stati Uniti a parte, vedere 11 nazioni tra 0.9 e 1.1 ci dice chiaramente che in tanti sono in grado di esprimere finalisti in grado di lottare per la zona medaglie.

MEDAGLIE

NAZIONE MEDAGLIE PERCENTUALE
USA 208 30,8%
AUS 94 13,9%
CHN 39 5,8%
JPN 36 5,3%
GER 33 4,9%
RUS/URS/EUN 32 4,7%
HUN 30 4,4%
FRA 25 3,7%
NED 22 3,3%
GBR 17 2,5%
ITA 16 2,4%
CAN 15 2,2%
RSA 14 2,1%
SWE 11 1,6%
BRA 9 1,3%
ZIM 7 1,0%
UKR 7 1,0%
ESP 6 0,9%
ROU 6 0,9%
IRL 4 0,6%

 

La distribuzione delle medaglie conferma il trend. L’Italia passa dalle 4 medaglie del periodo 1948-1988 (in realtà 1896-1988) alle 16 del periodo 1992-2016. Ma non si tratta dell’unico caso. A livello assoluto fa sensazione il salto qualitativo della Cina che, per medaglie, arriva al podio, alle spalle delle solite USA e Australia. L’indice di qualità (medaglie/finalisti) ci spiega tante cose.

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 1,7
HUN 1,2
AUS 1,2
CHN 1,1
NED 1,1
FRA 1,0
RSA 0,9
UKR 0,9
RUS/URS/EUN 0,8
GER 0,8
ESP 0,8
JPN 0,7
SWE 0,7
BRA 0,7
ITA 0,6
ROU 0,6
CAN 0,6
GBR 0,4

 

Tante nazioni da 0.8 in su, un valore altissimo. In particolare possiamo osservare il comportamento virtuoso di Ungheria, Cina, Olanda e Francia che dimostrano di essere squadre di qualità. Anche Sudafrica e Ucraina non scherzano.

ORI

NAZIONE ORI PERCENTUALE
USA 94 41,8%
AUS 25 11,1%
HUN 13 5,8%
CHN 13 5,8%
NED 10 4,4%
RUS/URS/EUN 10 4,4%
JPN 8 3,6%
FRA 6 2,7%
RSA 5 2,2%
ITA 5 2,2%
UKR 4 1,8%
GBR 3 1,3%
GER 3 1,3%
ROU 3 1,3%
IRL 3 1,3%
ZIM 2 0,9%
NZL 2 0,9%
CAN 2 0,9%
SWE 2 0,9%
ESP 2 0,9%

 

Qui gli Stati Uniti riguadagnano spazio e dimostrano di essere sempre “vincenti”. Ma non sono gli unici. Vedere Ungheria e Olanda a quota 13 e 10 ori fa una certa sensazione. Si tratta, a tutti gli effetti, di super-potenze del nuoto. E l’Italia è decima, con 5 ori: Fioravanti (2), Rosolino, Pellegrini e Paltrinieri. Sembrano pochi, ma l’impresa di arrivare in cima all’olimpo non è mai banale e lo si nota scorrendo la classifica.

Vediamo l’indice di qualità “ori/finalisti”.

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 2,3
HUN 1,6
UKR 1,6
NED 1,4
CHN 1,1
RSA

1,0

AUS 0,9
ROU 0,9
ESP 0,8
RUS/URS/EUN 0,8
FRA 0,7
ITA 0,6
JPN 0,5
SWE 0,4
CAN 0,2
GBR 0,2
GER 0,2

 

Le sorprese non sono poche:

  • USA saldi in cima, come sempre
  • Ungheria e Ucraina sul podio, quest’ultima grazie a Yana Klochkova, la regina dei misti 2000-2004, con 4 ori
  • L’ottimo comportamento di Olanda, Cina, Sudafrica e Australia
  • Quello sorprendente di Romania e Spagna (“pochi ma buoni”)
  • Il crollo verticale di Canada, Gran Bretagna e Germania.

LEGNI

NAZIONE LEGNI PERCENTUALE
USA 34 15,4%
AUS 19 8,6%
RUS/URS/EUN 18 8,1%
CHN 17 7,7%
GER 17 7,7%
GBR 14 6,3%
ITA 14 6,3%
JPN 12 5,4%
FRA 10 4,5%
HUN 8 3,6%
POL 8 3,6%
CAN 6 2,7%
RSA 6 2,7%
NED 6 2,7%
BRA 4 1,8%
ESP 4 1,8%
DEN 3 1,4%
ROU 3 1,4%
AUT 3 1,4%
NZL 3 1,4%

 

La statistica dei quarti posti aiuta a dare il giusto peso a Germania, Gran Bretagna, Italia e Giappone. Un totale di 57 quarti posti che testimoniano il peso di queste nazioni e la difficoltà che vi sia nell’arrivare su un podio olimpico. Per molti lo spartiacque per giudicare una spedizione olimpica è rappresentato dal numero di medaglie. Non sono d’accordo. I particolari necessari per arrivarci sono tanti e spesso non controllabili nel giorno fatidico. Solo gli statunitensi pare vi riescano, ma non è del tutto vero e le controprestazioni colpiscono anche loro.

L’Italia è molto in alto in questa classifica, complice il fatto di essere una nazione natatoriamente giovane e inesperta. Penso giovi ricordare alcuni episodi, nel bene e nel male:

  • 4X100SL maschile ad Atene 2004: un 4° posto a causa di un’imprevista controprestazione di due staffettisti storici (Galenda e Scarica)
  • 4X200SL maschile a Pechino 2008: un arrivo a 4 (Australia, Italia, Canada e Gran Bretagna) per il bronzo e una grande delusione, legata soprattutto alla decisione tecnica di schierare l’esordiente Belotti in prima frazione (sopra l’1.47), dopo il brillante risultato ottenuto dallo stesso nelle batterie, ma da lanciato (1.45,8).
  • 200SL femminili di Rio 2016: una grandissima prestazione di Federica Pellegrini a cui manca solo la medaglia. Una delusione personale, certamente, ma un risultato tecnico ancora oggi ineguagliato, essendo la quarta finale consecutiva ad alto livello nuotata da Federica in ambito olimpico, in una delle gare più dure del programma, anche perché sviluppata sui 3 turni.
  • 50SL maschili di Sydney 2000: Medaglia sfuggita per 8 centesimi a Lorenzo Vismara, nella prima delle furiose “tonnare” che hanno caratterizzato questa gara nel corso del nuovo millennio. Parlai con Lorenzo nel 2009 e lui, molto lucidamente, spiegava dove stavano quegli 8 centesimi (assetto del corpo e posizione della testa nel tuffo) e nonostante fosse a soli 5 centesimi dal personale, ottenuto in “acque calme” l’anno precedente. Oggi come allora penso che fu una prestazione pressoché perfetta, in condizioni di tensione psico-fisica estreme. E arrivò davanti a Popov, fresco detentore del nuovo WR sulla distanza. Giova infine ricordare i nomi (e quindi il “peso”) di coloro che lo precedettero: Gary Hall (5 ori e 3 argenti olimpici), Anthony Ervin (3 ori e 1 argento olimpici, vincitore dei 50SL a Sydney 2000 a pari merito e a Rio 2016 di un centesimo), Peter Van De Hoogenband (3 ori, 2 argenti e 1 bronzo olimpici, 4 finali consecutive nei 100SL, dal 1996 al 2008, 4°, 1°, 1°, 5°).
  • 400MX maschili del 1988. Un bronzo, quello di Stefano Battistelli, letteralmente incredibile. Bibi migliorò sé stesso di oltre 2 secondi e precedette di poco due atleti sulla carta più forti e blasonati (Szabo e Kuhl) che a Seoul avrebbero dimostrato di essere in grande forma, il primo vincendo i 200RA con il nuovo record europeo, il secondo arrivando alle spalle del marziano Tamas Darnyi nei 200MIX. Se Battistelli, con mezzo secondo in più, fosse arrivato 5°, nulla sarebbe cambiato sul giudizio tecnico della sua prestazione.

Seguirà la prossima settimana la pubblicazione della quinta fetta della torta olimpica.

 

Seguono tutte le precedenti proposte.

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